L’edizione odierna de “Il Piccolo” di Trieste si sofferma sulla sconfitta della Triestina rimediata ieri al “Rocco” contro il Palermo.
Il Rocco tornato alla vita dopo due anni e passa di letargo, ancora una volta non può gioire per una vittoria. Anzi è il Palermo a passare perché si prende un primo tempo che l’Unione gli lascia. La fiammata d’orgoglio nella ripresa e soprattutto nel finale con il gol di Rapisarda è quel filo sottile che tiene gli alabardati ancora legati ai play-off. Giovedì al Barbera servirà una vittoria con due gol di scarto. Insomma serve un miracolo più che un’impresa. La fiammella resta accesa e gli applausi finali dei settemila del Rocco la alimentano. Perché questa Triestina ha carattere e poteva raggiungere e meritare anche il pari.
LA SUPERIORITÀ La bravura dei rosanero è stata indubbia ma è stata anche la Triestina a non funzionare. Paralizzata, incapace di pungere, nè di tenere le veloci ripartenze dei siciliani. Una superiorità schiacciante sul piano tattico, tecnico e atletico della miglior squadra vista al Rocco che ha messo a nudo i difetti e della squadra di Bucchi. Il tecnico ha rischiato sugli acciaccati Negro e Lopez e gli è andata subito male (entrambi sostituiti dopo una mezz’ora) e poi il centrocampo alabardato è affogato nella prima parte della gara di fronte ai due mediani di Baldini e alla loro capacità di innescare gli esterni Floriano e Valente. Del resto bisognava mettere la museruola a bomber Brunori e il Palermo ha saputo trovare i rimedi giusti.
LE DIFFICOLTÀ Bucchi ripresenta lo stesso schieramento che ha battuto la Pro Patria. Non ha grandi alternative ma Trotta a destra non è nel suo mentre St Clair a destra non riesce a tamponare Floriano. E poi De Rose e Dall’Oglio a centrocampo con il supporto di Luperini mettono in inferiorità Calvano e Crimi. La fase di avvio è intensa ma molto controllata. Si fa male Negro (entra Volta) e anche Lopez è in sofferenza a sinistra. Il primo contropiede degli ospiti scocca al 16’ su palla persa da Calvano e la fuga di Valente, decisivo il doppio intervento di Offredi. Entra Galazzi per l’urugagio.
DOPPIO COLPO Floriano al 36’ già scalda le mani a un bravissimo Offredi, e 4’ più tardi Valente da destra indirizza un pallone d’oro rasoterra per lo stesso Floriano che insacca. Gran giocata del Palermo capace di alternare il pressing alla manovra rasoterra. E al 46’ arriva un altro schiaffo. Stavolta è Brunori a maramaldeggiare a destra a mettere in area con St Clair sopreso dall’anticipo di Floriano che va ad abbracciare la sua curva.
LA RIPRESA Una doppietta devastante eppure l’Unione non si scioglie. Gli ingressi di Giorico, con un centrocampo a 3, e soprattutto di Sarno danno brio. Proprio quest’ultimo serve Rapisarda la cui stoccata va sulla traversa. Il Palermo sembra crogiolarsi e l’Unione prende coraggio. Ancora Rapisarda dalla distanza impegna Massolo che respinge non sa neanche lui come al 33’ una stoccata di Galazzi.
LA SPERANZA Giustamente a 3’ dal termine arriva il gol che tiene in vita la speranza. Punizione di Sarno sul secondo palo e inserimento perfetto di Rapisarda che la mette dentro. Il Palermo non fa più il baldanzoso, l’orgoglio alabardato si prende gli applausi. Tra quattro giorni si può provare a rovesciare la sorte. Ma sarà dura, anzi durissima.