L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” riporta un’intervista realizzata a Luca Ficarrotta. Pentito di avere scelto Palermo? «Lo rifarei mille volte. Per un palermitano, è il sogno di una vita. Quando, con mia moglie, passavo davanti al Barbera mi accendevo: “Immagina se un giorno dovessi giocare in questo stadio». Aveva quattordici anni quando venne tesserato dalla Juve. «Il distacco fu traumatico. Per fortuna, eravamo in quattro i palermitani: io, Crivello, Lepre e Siragusa. Venivo dalla scuola calcio di Totò Schillaci. Potevo firmare per la Fiorentina, poi la chiamata che non si può rifiutare. Chissà, forse sarà stato proprio Totò a segnalarci!».
Cosa le è rimasto della Juve? «Premetto che non sono mai stato un tifoso bianconero. Mi allenavo con la prima squadra: Del Piero, Ibrahimovic, Cannavaro, Zambrotta, Trezeguet… Ripensandoci mi sembra un sogno».