L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul pari di ieri tra Messina e Palermo
Entrambi i tecnici avrebbero voluto vincerlo questo derby, alla fine – abbracciandosi e salutandosi con sorrisi – Sasà Sullo e Giacomo Filipi si devono accontentare di un punto: «È come se fossimo all’8 agosto, sapevo che sarebbe stata così e non mi preoccupo – spiega il tecnico del Messina -. Non abbiamo subito fisicamente, semplicemente il Palermo ha iniziato a saltare il centrocampo. Se avessimo avuto la bravura di segnare il secondo gol, sarebbe stata una partita completamente diversa, ma ci prendiamo il pareggio. Il Palermo ha spinto, ma forse ha avuto due occasioni in tutta la partita».
«Era la partita che ci aspettavamo, il campo lo abbiamo visto. La cosa che non mi è andata giù è l’approccio del primo tempo – tuona il tecnico del Palermo -. Su quel campo hanno giocato anche loro, è l’approccio che non è stato adeguato e nel secondo tempo lo abbiamo cambiato radicalmente. Su questi campi non possiamo regalare nulla a nessuno, perché affrontiamo squadre forti e organizzate. La mentalità deve essere quella del secondo tempo, non il braccino del primo». La svolta negli spogliatoi, poche parole, ma dirette. «All’intervallo ho detto poche parole ai ragazzi. Se, dopo un primo tempo in cui abbiamo sbagliato di tutto e di più, stiamo sotto solo di un gol, allora c’è la possibilità di ribaltare il risultato facendo le cose normali. Poi abbiamo aggiustato qualcosa, come preparato in settimana, anche se poi purtroppo non l’abbiamo messa in pratica».