L’edizione odierna de “La Repubblica” analizza la questione relativa al museo del palermo. La nuova società rosanero cerca cimeli per allestirlo all’interno dello stadio “Barbera”, occupando un intero piano. Si chiede aiuto ai collezionisti palermitani, che in pochi hanno praticamente il 90% di cimeli fra coppe, maglie e altre memorabilia, ma anche semplici tifosi che hanno qualcosa da offrire. Per questo il Palermo ha lanciato un appello: chiunque voglia partecipare all’iniziativa potrà contattare il club alla email museo@ ssdpalermo.it indicando il tipo di oggetti che si vuole mettere a disposizione inviando delle foto per ogni oggetto. «L’obiettivo è quello di creare un presidio dell’orgoglio rosanero – spiega Giovanni Tarantino, responsabile del progetto per il Palermo – che possa coinvolgere tutti, sia fruitori che espositori. In poche ore siamo stati sommersi dalle email. Ci hanno scritto persino dall’Australia. C’è chi propone il pezzo di giornale che vale poco o maglie introvabili. Solo con quello che abbiamo ricevuto in una mattinata si potrebbe riempire lo stadio». L’operazione si articolerà in tre fasi. La prima fino al 31 dicembre prevede la raccolta del materiale, poi in base ai cimeli messi insieme tutto sarà portato nella sala del “Barbera” scelta per ospitare il museo: allo studio l’intero piano, o il primo o il quarto, di una delle due torri dell’impianto di viale del Fante. La terza fase sarà quella dell’allestimento con le schede che illustreranno il perché della scelta di quel pezzo e una targa con il nome di chi ha donato quel particolare cimelio. L’intento è quello di raccogliere i pezzi che resteranno di proprietà di chi li mette a disposizione. Il Palermo non comprerà il cimelio. «L’obiettivo è fare come succede per i musei del Torino e del Genoa – spiega Tarantino – non è il Palermo che acquista, ma il tifoso che è onorato di esporre un proprio pezzo anziché lasciarlo in uno scatolone. Ogni donatore sarà celebrato e gratificato come merita». Previsto anche uno spazio in cui mostrare il Palermo attraverso il modo in cui è stato citato sui libri con la produzione bibliografica che si occupa di vicende rosanero, inni, documenti, giornali e film che fanno riferimento al Palermo. Ci sarà anche uno spazio dedicato allo sviluppo del logo con la storia dell’aquila dalle sue origini e dal suo rapporto con i simboli cittadini. Il Palermo vorrebbe anche realizzare un percorso multimediale con la possibilità di rivedere passaggi importanti della storia rosanero e provare a individuare una zona per i più piccoli per coinvolgere i tifosi del domani. «Vogliamo dare respiro alla storia del Palermo – dice Tarantino – non tanto un percorso quantitativo, ma più qualitativo: non vogliamo fare una prova muscolare per fare vedere che abbiamo tutte le maglie di tutti gli anni. Ma puntare su oggetti particolari che possano rappresentare una storia di 120 anni».