Riecco la consueta rubrica “Il Palermo visto dai tifosi” targata Ilovepalermocalcio. Oggi parola ad Alessandro Belfiore, tifoso del Palermo da tempo, che ha spiegato ai nostri microfoni il suo pensiero sull’attuale momento del club di viale del Fante. Ecco le sue parole:
Dopo il 4-1 rifilato dall’Udinese alla squadra di Lopez, le sconfitte di fila ottenute dal Palermo sono diventate 3. Come giudichi il gioco dei rosanero?
«Il problema di fondo è che, purtroppo, il Palermo non ha un gioco. In campo i giocatori li vedo confusi, non sanno cosa fare, gli manca la mentalità di squadra. Forse gli manca proprio la rabbia quando scendono in campo, ma d’altronde molti calciatori li vedo tranquilli, come se poco gli importasse se sono nel baratro».
Pensi che Lopez sia il tecnico che riuscirà a salvare la squadra?
«Non penso che sia l’allenatore giusto per salvare una squadra, ma ormai la cosa più giusta è restare con lo stesso allenatore fino a fine stagione; anche perché abbiamo cambiato 4 allenatori, se tutti non hanno fatto bene qualcosa vorrà pure dire. Magari è chi scende in campo che non mette il 100%».
Cosa ne pensi del nuovo presidente Paul Baccaglini?
«Secondo me è la persona giusta, il presidente che mancava in una piazza come Palermo. Sono straconvinto che tra qualche anno farà diventare il Palermo una grande squadra. Purtroppo gli è stata lasciata una squadra scarsa e dovrà accettare i danni di questa probabile retrocessione, ma saprà dare di nuovo gioie già dalla serie cadetta. Poi magari chissà, miracolosamente rimaniamo in A e potrà iniziare a fare grandi cose fin da subito».
Credi nei progetti del nuovo patron rosanero? Farà meglio di Zamparini?
«Si, ripeto, potrà fare grandi cose, anche più di quello che ha fatto Zamparini. Il progetto è interessante, centro sportivo e stadio sono la rampa di lancio per far diventare grande una squadra, una piazza e una città».
Tra le partite giocate quest’anno, nonostante l’andamento negativo, c’è una di queste che hai apprezzato maggiormente?
«Ahimè mi viene difficile ricordare una partita da apprezzare, ma sicuramente quella dove ci hanno messo veramente il cuore è stata Genoa-Palermo 3-4, lì ci hanno creduto veramente fino all’ultimo. Insomma una di quelle partite che ogni tifoso sogna di vincere, è meglio di un orgasmo, se si può dire».
Tornando indietro nel tempo, qual è la gara che ricordi in assoluto con più piacere?
«Una delle tante partite che ricordo con più piacere è stata Palermo-Milan, semifinale di coppa Italia, finita 2-1: beh, che dire, ancora oggi mi emoziona. Lì in curva, quando ancora si poteva chiamare Curva Nord, c’era un’aria che ancora oggi non riesco a descrivere. Eravamo davvero il 12esimo, 13esimo o 14esimo uomo in campo, fin 2 ore prima dell’inizio della partita. I ragazzi ci hanno regalato una notte veramente magica, hanno fatto la partita perfetta, per la capolista non c’è stata storia».
Come è nata la tua passione per il Palermo?
«Mio padre mi portava alla stadio ai tempi della serie C2, ma essendo piccolino capivo ancora poco. Ho iniziato ad essere un vero tifoso del Palermo nella partita Lecce-Palermo dove chi vinceva veniva promossa in serie A. Quella partita, anche se piccolo, mi lasciò tanta rabbia dentro che dalla stagione successiva ho voluto seguire tutto sul Palermo, avrò portato fortuna forse! Quell’anno arrivò finalmente la tanta attesa promozione in A».
Credi che in questa stagione ci salveremo o sarà la volta di tornare in serie B?
«Allora, da sportivo dico proprio che non ci salveremo, ma da tifoso ci spero, farei di tutto per continuare a guardare il Palermo in A. Anche se un anno di B, sia ai tifosi che alla società non farà proprio male. Dobbiamo migliorare tutti partendo anche dalla B. Magari la promozione il prossimo anno potrà far ritornare il vero amore a tanti tifosi ormai non più innamorati».
Infine, cosa diresti al presidente uscente e all’italo-americano che prenderà il suo posto?
«A Zamparini dico infinite grazie per averci portato nel calcio che conta, ma ha fatto benissimo ad andare via, ormai era separato in casa e non erano solo i soliti 30, come dice lui, a contestarlo. Non gli dirò mai grazie per questi ultimi anni sicuramente, ci ha fatto perdere la dignità e questo, purtroppo, non glielo perdoneremo mai. A Paul l’unica cosa che chiedo è di metterci amore, poi se il prossimo anno siamo in A o in B poco importa. Ai palermitani interessa soltanto che il presidente sia sempre sincero e senza peli sulla lingua e abbia amore verso la squadra: se così sarà, da noi riceverà tanto. E magari chiedo anche di metterci la sua per riunire i gruppi ultras della Nord, perché quella non è più una curva, è scioccante come in una partita in casa dove tutto lo stadio dovrebbe cantare un unico coro e far tremare gli avversari, si sentano due cori totalmente diversi! Allo stadio siamo tutti fratelli e uniti per la stessa squadra, poi i vari problemi si discutono al di fuori dello stadio».