Nuovo appuntamento con la rubrica “Il Palermo visto dai tifosi” targata Ilovepalermocalcio. Oggi parola a Riccardo Bagarella, tifoso del Palermo, che ha commentato ai nostri microfoni la stagione dei rosanero. Ecco le sue parole:
Cosa pensi di questo inizio di stagione del Palermo?
«La partenza è stata buona, considerato anche che il gruppo è ancor più giovane e “internazionale” degli anni passati: il fatto che la squadra abbia perso una sola volta e che abbia la miglior difesa del campionato significa che c’è solidità, Tedino sinora è stato bravo a gestire il gruppo e a far fronte a numerosi problemi, dagli infortuni al caso Nazionali».
La prossima partita si giocherà contro il Pescara. Come vedi questa trasferta?
«Una trasferta certamente difficile su un campo storicamente ostico per i colori rosanero. Oltretutto la squadra di Zeman viene da due ko di fila e giustamente sarà più agguerrita che mai: sarà un altro bel test per vedere di che pasta è fatto questo Palermo».
Cosa pensi del caso Nazionali che riguarda il Palermo?
«Penso che ciascuna delle squadre che partecipano al campionato abbia il diritto di poter schierare la migliore formazione possibile: nel momento in cui ciò non può essere assicurato anche ad una sola di queste, a mio parere vuol dire che qualcosa non sta funzionando nel modo giusto».
Pensi che il Palermo riuscirà a conquistare la promozione diretta in serie A?
«Onestamente non posso dire di esserne certo, perché il campionato quest’anno più che mai è equilibratissimo e ci sono ancora tante partite da giocare, però sono piuttosto fiducioso: il gruppo mi piace, con qualche ritocco a gennaio e una buona dose di fortuna penso si possa fare qualcosina di meglio».
Per quanto riguarda la cessione della società che cosa ti auguri? La permanenza di Zamparini o l’arrivo di uno tra Frank Cascio o Paul Baccaglini?
«Mi auguro che il Palermo possa trovare stabilità, un fattore che ultimamente è mancato all’interno della società e, di riflesso, anche nella squadra. Zamparini è stato e continua ad essere un pezzo importante della storia del Palermo, ma vista la gestione quantomeno discutibile delle ultime stagioni, probabilmente è arrivato il momento di cambiare. Se ha idee chiare e mezzi giusti per realizzarle, ben venga l’arrivo di Cascio».
Come giudichi il lavoro di Tedino fino a questo momento?
«Sta facendo davvero un buon lavoro, alla prima esperienza importante in un club come il Palermo sinora ha sbagliato poco, e i numeri gli stanno dando ragione. A mio avviso potrebbe ancora gestire meglio alcuni momenti della partita, ma per questo ci vuole tempo: secondo me però non avrà grossi problemi a migliorare certi aspetti, visto che il gruppo sin qui ha dimostrato di seguirlo con un certo attaccamento».
Cosa pensi del ballottaggio Posavec-Pomini? Chi vorresti vedere titolare?
«Secondo me è giusto puntare su Posavec. Questo ragazzo ha dei colpi importanti: confesso di essermi arrabbiato anch’io per certe sue papere clamorose, ma è ancora molto giovane e visto il suo chiaro talento credo che valga la pena lavorarci su; con due professionisti al suo fianco come Sicignano e Pomini, poi, l’impresa non sembra così tanto ardua».
Come è nata la tua passione per i colori rosanero?
«È nata nell’anno della storica promozione in A dopo 32 anni. Ricordo l’atmosfera magica che si viveva in città man mano che il traguardo si avvicinava, ed è stato bellissimo poi condividere tutti insieme la gioia finale. Un amore che una volta sbocciato non è più finito, anzi si è consolidato negli anni, nonostante gli ultimi siano stati più neri che rosa».