L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui punti persi dal Palermo contro le Big.
A furia di fare e disfare il rischio di rimanere con il cerino in mano è concreto: sembrava tutto apparecchiato per una nuova impresa del Palermo e un nuovo aggancio al secondo posto in classifica a oltre quattro mesi dall’ultima volta, ma sono bastati 120 secondi di follia per riportare a galla la Cremonese e trasformare ancora una volta un successo esterno in un pareggio amaro. In questo caso però fa ancora più male, perché i grigiorossi erano in inferiorità numerica e i rosa, al di là di alcune leggere disattenzioni, avevano mostrato grande padronanza del campo.
Se alla vigilia un pareggio allo Zini non sarebbe stato affatto un risultato da buttare, dopo il triplice fischio di Massa la sensazione generale è di aver perso due punti. Un copione identico a quello visto in altri due big match, le trasferte con Parma e Como: nel primo un nuovo black-out, in quel caso negli ultimi minuti, permise ai ducali di passare in un amen da 1-3 a 3-3, nel secondo il pugno rifilato a palla lontana da Marconi a Curto consentì ai lariani di pareggiare su rigore, in una gara in cui il Palermo sembrava in pieno controllo.
A Cremona la rimonta dei padroni di casa si è concretizzata a inizio ripresa e non alla fine, ma è altrettanto dolorosa perché dall’espulsione di Sernicola in poi i rosa avevano creato tutte le premesse per un pomeriggio perfetto: tuttavia, come emerso in altre situazioni nel corso della stagione, giocare con l’uomo in più non si traduce automaticamente in vittoria.
A Bari la superiorità numerica era addirittura doppia, ma nonostante l’assedio finale Corini era tornato a casa con uno scialbo 0-0; a Terni il Palermo ha giocato gli ultimi 20’ in 11 contro 10, ma paradossalmente ad aver creato di più erano stati gli umbri. In entrambi i casi ai rosa è mancato il guizzo nonostante una superiorità tecnica apparsa evidente e lo stesso è avvenuto, pur in parità numerica, a Catanzaro: 1-0 per i padroni di casa al primo (e unico) tiro in porta, 1-1 con Segre a inizio ripresa e successivo assedio di Brunori e compagni senza riuscire a completare la rimonta.