Un pari amaro quello maturato ieri tra Sampdoria e Palermo. La squadra di De Zerbi esce da “Marassi” con un buon punto, ma ne perde due. Dopo il vantaggio di Nestorovski, allo scadere dei 95’ Fernandes pareggia i conti, mandando nello sconforto i tifosi rosanero che assaporavano già la seconda vittoria esterna della stagione.
Ma oltre all’amarezza per i due punti lasciati per strada, il match pareggiato in terra ligure ha dato un’ulteriore segnale: in trasferta i punti arrivano sempre. Non è un caso, infatti, che le attuali 6 lunghezze che il Palermo conta in classifica siano arrivate proprio su campi nemici. Uno a Milano, Crotone e Genova; 3 a Bergamo. Uno score senza alcun dubbio positivo se si aggiunge al gioco rivoluzionato e grintoso portato da De Zerbi.
I tre punti che stavano per arrivare dal match contro i doriani avrebbero mandato il Palermo a 8 lunghezze, ovvero al di fuori dalle zone calde della classifica, dove invece allo stato attuale staziona in concomitanza con il Pescara. Ma è ancora presto per parlare di zona retrocessione. Oltre a qualche disattenzione di troppo, in queste 7 giornate anche la sfortuna ha ricoperto un ruolo importante in casa Palermo. Basti pensare alla sfida casalinga contro la Juventus.
Il Palermo c’è e si vede, il gioco piace e la grinta anche. Ma adesso serve qualcosa di più. I rosanero si sà, lotteranno per la salvezza e per evitare di impanicarsi nei mesi prossimi dovranno iniziare a carburare soprattutto in casa. Il “Renzo Barbera” in queste prime gare sembra diventato un vero e proprio tabù. Nelle tre gare disputate sono stati 0 i punti incassati contro Sassuolo, Napoli e Juventus.
Dopo la sosta per le Nazionali, in Sicilia arriverà il Torino. De Zerbi ha 15 giorni di tempo per “sistemare” ulteriormente la squadra, seppur con dodici nazionali in meno, ma sarà inevitabile in queste settimane rivedere gli ultimi accorgimenti. Puntellare il gioco e rattoppare qualcosa in termini di attenzione, per tornare a far punti anche tra le mura amiche.