Il Palermo si riscopre di nuovo “vulnerabile”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo che è uscito da Cosenza con una sconfitta che sembra aver rimesso alcune certezze nuovamente in discussione.
In corrispondenza della voce “difetti da correggere” spicca la dicitura “difesa ballerina”. Ciò che è avvenuto sabato a Cosenza è una fotografia della volubilità del Palermo. I tre clean sheet consecutivi prima della trasferta in Calabria avevano alimentato fiducia e anche ottimismo in merito alla capacità dei rosanero di trovare finalmente una certa stabilità e invece la sconfitta rimediata contro la formazione guidata da Viali ha raccontato una versione diversa della storia. Confermando, in pratica, che il Palermo resta al momento una squadra inaffidabile e che deve camminare ancora molto lungo la strada che porta alla scoperta di un equilibrio e di un assetto definitivo. Un passo avanti e poi uno indietro.
VULNERABILITA’. Da questo punto di vista il match disputato allo stadio “San Vito-Marulla” inchioda la compagine di Eugenio Corini: tre gol subiti in una partita. E’ la quinta volta che si verifica in questo campionato (prima di Cosenza era successo contro Ascoli, Reggina, Ternana e Pisa), la sesta stagionale contando anche la sfida di Coppa Italia sul campo del Torino. Sono numeri incompatibili con le ambizioni di un gruppo che, come ripete spesso Corini, intende consolidare delle certezze e costruire un certo tipo di mentalità. La sosta, in tal senso, può servire a riordinare le idee. Lo staff tecnico dovrà fare un lavoro trasversale, nel senso che l’analisi di un gol subito coinvolge di solito i movimenti del collettivo e non solo il pacchetto arretrato, e nello stesso tempo in profondità.
Servirà un lavoro meticoloso. Passando velocemente in rassegna le volte in cui gli avversari dei rosa hanno calato il tris nella stessa partita, al di là di prodezze individuali come la rete al volo di Florenzi sabato scorso su cross di Rispoli, gli acuti intonati da Partipilo e Palumbo della Ternana o le parabole disegnate al “Barbera” da Touré e Tramoni del Pisa ci sono anche imperdonabili errori di reparto. Esempi? Le modalità con cui sono maturati il gol di Liotti a inizio settembre nella gara esterna con la Reggina, il definitivo 3-0 a Terni firmato Raul Moro al 91’ o ancora il terzo gol del “cosentino” Larrivey realizzato tre giorni fa chiamano in causa la difesa e impongono un’attenta riflessione da parte di tutti.