Il Palermo si ricompatta con Rinaudo. I retroscena della conferma

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla conferma di Leandro Rinaudo da ds rosanero.

Leandro Rinaudo è stato ieri ufficialmente nominato direttore sportivo del Palermo. Per il dirigente palermitano è la conferma di una posizione ormai attestata (ma non ancora formalizzata) negli ultimi mesi dopo l’addio di Castagnini, contemporaneo a quello del tecnico Baldini. Ancora giovanissimo (39 anni), legato ai colori (è cresciuto e ha esordito nel Palermo in A, prima di approdare a club come Napoli e Juventus), Rinaudo ha però già una discreta esperienza nel ruolo avendolo ricoperto anche a Venezia e Cremonese.

Al Palermo fu chiamato da Mirri nella rifondazione della società ripartita dalla D, non per la prima squadra ma per un settore giovanile che era da inventare e il suo apporto è stato apprezzato. Quando a fine luglio, il club passato di mano fu sorpreso dalle dimissioni congiunte dei principali organi tecnici, la nuova proprietà non ritenne opportuno andare a cercare un nuovo ds, ma di fatto promosse Rinaudo anche come operatore di mercato. Affiancato da un “uomo Manchester”, l’argentino Luciano Zavagno, capo scouting del gruppo che gestisce i citizens e per adesso soltanto “distaccato” ai rosanero pur senza una nomina ufficiale. A loro si devono le iniziative di mercato, tante ed importanti, effettuate in pochi giorni dal Palermo che aveva scelto a quel punto di rivoluzionare in profondità l’organico.

Consolidamento. La proprietà arabo-inglese è meno legata alle formalità o ai ruoli intermedi rispetto alle abitudini del nostro calcio. C’è un concetto di staff e sinergia su più fronti che prescinde dalle etichette. Per cui non c’è dubbio che la notizia di ieri, che certifica la mansione affidata a Rinaudo (contratto fino a giugno 2024), è comunque un attestato di soddisfazione del lavoro svolto. E giungendo in un momento non felicissimo della squadra (la vittoria manca da 40 giorni e nelle ultime 4 giornate è arrivato solo 1 punto), diventa anche un modo per consolidare il gruppo e confermare il progetto iniziale. Ora tocca alla squadra conquistare i punti che servono per uscire da un periodo che, se proseguisse, rischia di incrinare fiducia e entusiasmo dell’ambiente. E il nuovo turno interno col Cittadella di domenica (Barbera ore 16,15) offre una chance che va sfruttata.