L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara pareggiata ieri dal Palermo contro il Cittadella.
Era la partita brutta e sporca che il Palermo doveva vincere per superare ansie e insicurezze e fare anche un discreto balzo in classifica. Invece Corini ha allungato la serie negativa (non vince da 5 gare) e acuito i dubbi su una squadra che dopo un quarto di stagione non ha trovato una identità. In casi del genere, c’è di mezzo anche un pizzico di malasorte (ennesima traversa, di Valente su punizione a 15′ dalla fine) e qualche recriminazione nell’assedio finale (trattenuta su Brunori non valutata dal Var).
Ma il Palermo è stato bocciato non sul piano della volontà (ha spinto per tutta la ripresa) ma su quello della qualità. Troppe giocate estemporanee, tanti errori di misura nei momenti decisivi e meno male che il Cittadella, dopo un bel 1° tempo, ha forse pagato lo sforzo di Coppa.
I duelli persi. Contro un avversario che lo ha sorpreso cambiando modulo rispetto alle sue consolidate abitudini (4-2-3-1 con in campo gli ex Embalo e Lores Varela), il Palermo di fatto si è trovato a difendere a 5 con Elia basso a destra. Corini ha accettato una gara di rimessa sapendo che il meglio i suoi lo danno negli spazi in velocità ma per fare una partita di questo genere bisognava prevalere in agonismo e seconde palle. E invece almeno per 70’ il Palermo ha perso troppi duelli in mezzo al campo, forse il dato che deve preoccupare di più. Nella ripresa i tecnici hanno cambiato parecchio, Gorini passando al 4-3-1-2 con Lores Varela più basso, Corini lanciando Devetak all’esordio in B sulla fascia (Mateju al centro), poi Valente per l’infortunato Elia (nuovo colpo alla caviglia) e Vido per l’impalpabile Segre. Non è bastato però al Palermo tenere l’iniziativa del gioco perché la manovra non fluisce e i cross buttati in mezzo o i tentativi di filtranti non sono supportati da piedi delicati. Lo 0-0 non si è sbloccato e i fischi del Barbera sono stati inevitabili. E finora le soluzioni proposte non hanno funzionato