L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo in ritiro a Manchester e riporta alcune parole di Floriano.
“Welcome to City”, Benvenuti nella città celeste del calcio. È tutto azzurro come il cielo nell’Etihad Campus di Manchester, la tana del City di Mansour, l’astronave dei sogni del City Group dentro lo Sportcity, la cittadella dello sport, dove Eugenio Corini e il Palermo sono sbarcati in ritiro per costruire la propria identità ed entrare nel futuro. Celesti le barriere, il pavimento del ponte che supera i canali e porta verso i 16 campi le strutture marziane. Celesti i simboli del club costruito per vincere tutto, i murales, le gigantografie di Guardiola, di Phil Foden e Jack Grealish, che guardano l’avventore, con l’aria di chi sa di far parte del progetto più ambizioso del calcio moderno.
Celesti anche le pensiline dove si vendono bibite e biglietti, tappezzate di foto di giornali con le imprese storiche dei Citizens degli anni Sessanta. È blu, per ironia del destino, anche il vestito della regina Elisabetta, “our beloved Queen” nelle scritte sotto alla foto di sua Maestà, di cui sono piene le strade poco fuori dallo stadio. È il paradiso del pallone, che aspetta il derby con il Manchester United del 2 ottobre prossimo, nella città che vive di calcio. Tanto che il prato del campo 2, dove fino a qualche giorno fa Pep Guardiola preparava i suoi per la Premier e la Champions sembra perfetto. È illuminato dal sole artificiale e poi dal tramonto inglese. È così curato nel dettaglio che i giocatori rosanero, che ci mettono piede dopo un lungo viaggio alle 17.30, sono quasi intimoriti. Perché fino a qualche giorno fa correva forte come un orso e veloce con un cavallo il bomber incubo delle difese Erling Haaland.
«É troppo bello questo campo», esclama Roberto Floriano, guardando i compagni, come un veterano di 36 anni che vive una seconda primavera e in carriera non ha mai visto nulla di simile. Lo ascoltano gli altri, mentre battono i tacchetti e saggiano il terreno. «Non ci possiamo proprio lamentare», dice Francesco Di Mariano. Al centro, imperturbabile, li aspetta Eugenio Corini, che prima di iniziare la lunga serie di allenamenti con un ritmo da tour de force fino a sabato, prestigiosa amichevole con il Nottingham Forest inclusa, scruta l’orizzonte. Serio, pensieroso, spesso silenzioso durante il viaggio in aereo, e consapevole che questi 5 giorni non sono una gita, ma il momento di consolidare e conoscere una macchina piena di potenzialità. Il tecnico ha fatto anche la conoscenza di Ferran Soriano, il Ceo del City Group.