L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” attraverso un editoriale di Carlo Brandaleone si sofferma sull’ennesima sconfitta del Palermo rimediata ieri contro il Catanzaro e si interroga sulle intenzioni del City Group.
Il Palermo non c’è più. Il Catanzaro passeggia al Barbera e come e accaduto al Cittadella lascia il campo tra gli applausi non solo dei suoi mille ultras al seguito ma anche di parte del pubblico palermitano. Al termine della quarta sconfitta interna stagionale, il Palermo è stato accompagnato al sottopassaggio dai fischi dei propri fans; inutile anche questa volta il tentativo dei calciatori rosa di scusarsi sotto le curve, la contestazione è stata dura e il principale obiettivo del popolo rosanero è stato ancora una volta Corini. Anche ieri al termine della gara s’è alzato il coro «vattene via». E a questo punto la posizione di Corini sembra davvero difficile.
Qui non si tratta più di centrare la Serie A, ma per quello che si è visto nelle ultime sette partite (cinque punti) il Palermo rischia di essere risucchiato in coda alla classifica. E non è solo una questione di punti, la crisi è profonda per il gioco questa squadra riesce a esprimere, anzi a non esprimere. Corini in queste giornate non è riuscito a migliorare di una virgola la manovra del Palermo e possiamo dire senza timore di essere smentiti che ieri il Catanzaro di Vivarini ha impartito una lezione di calcio alla squadra rosan e ro. I giallorossi sono stati superiori al Palermo in tutto e in ogni zona del campo. Tutto il resto è stato indecoroso. Il Catanzaro ha giocato col Palermo come il gatto col topo e al 18’ avrebbe potuto segnare ancora, quando Vandeputte da sinistra ha colpito la base esterna del palo.
L’ingresso di Valente, Di Francesco e Henderson e il passaggio al 4-4-2 (con Di Francesco in posizione quasi centrale) ha dato un po’ di fiato al Palermo e al 25’ Henderson da destra ha impegnato Fulignati sotto l’incrocio dei pali. Ma è stato Stulac a riaprire la partita al 37’, raccogliendo di testa un perfetto cross da sinistra di Valente. Con una manciata di minuti da giocare e memore di tante partite riprese in extremis il Palermo s’è gettato in avanti puntando quasi esclusivamente sulle iniziative di Valente. Ha avuto una buona occasione al 40’, quando Segre ha colpito in corsa centralmente impegnando Fulignati. Poi la delusione, i fischi, i cori (proseguiti anche fuori dallo stadio), dopo una serie di partite di questo tono, dopo lo scempio visto ieri sera, riteniamo che Corini oggi rischi seriamente l’esonero.