L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla gara di oggi tra Palermo e Cagliari.
Chiamiamolo derby. Ma non delle due Isole. Chiamiamolo derby delle «nobili decadute» che nel 2004 furono promosse insieme in Serie A e che oggi, dopo tante sfide nella massima serie, s’interrogano ansiose in merito a quando torneranno a giocare con le grandi del calcio italiano. Tra Palermo e Cagliari oggi una sfida preziosa per la classifica, con obiettivi opposti: i rosa devono allontanarsi dalla zona play-out, i sardi devono avvicinarsi alla zona playoff. Ma se il Palermo neopromosso in fondo sta facendo tutto quello che è nelle sue possibilità, il Cagliari finora è tra le principali delusioni del campionato.
Con giocatori come il nazionale slovacco Obert in difesa, il nazionale uruguaiano Nandez a centrocampo, con Lapadula e Pavoletti in attacco, insomma con un organico di qualità per questa categoria sta faticando eccessivamente ed ha due soli punti in più dei rosa. Una vittoria nelle ultime otto partite, nelle quali ha sempre subito almeno un gol, una sola vittoria in trasferta dall’inizio del torneo. Il calcio propositivo di Liverani (4-3-1-2 il modulo dei sardi) fatica a imporsi tra le maglie rossoblù, i fischi del pubblico dopo il successo striminzito contro il Perugia hanno avuto il senso di un ultimatum al tecnico romano.
Contro una squadra che in forza di un notevole potenziale offensivo cercherà di «fare» la partita, il Palermo potrebbe avere più chance di sfruttare la sua migliore arma, il contropiede. Non dimentichiamo che al Barbera ha battuto Parma e Genoa, due squadre forti che hanno attaccato e s’è fatto imbrigliare da Como e Cittadella che hanno badato solo a difendersi. Tatticamente insomma la gara è congeniale alle caratteristiche dei rosa, che oggi confermeranno lo sloveno Stulac davanti alla difesa. Compito difficile perché gli toccherà anche aiutare sulla marcatura del fantasista Falco. Corini lo ha visto bene in allenamento e, benché finora Stulac non abbia mai convinto, gli affiderà per la seconda volta di fila la poltrona di regista, spostando Gomes a sinistra. Dopo i sessantacinque minuti di Ferrara, Corini spera in un’ulteriore crescita fisica sperando che prima o poi lo sloveno esprima tutto il suo potenziale. Rispetto alla gara di Ferrara una sola novità certa in difesa, il rientro di Mateju. E sempre sulla linea difensiva il solito dubbio tra Marconi e Bettella, che si è ripreso ed è stato convocato.