Il Palermo prende in considerazione accordi di sponsorizzazione con i casinò online?

Sono ormai numerose le squadre di calcio che hanno deciso di accogliere sulle loro maglie il logo dei casinò online. Per molti anni si è considerato come una sorta di tabù il gioco d’azzardo e solo con la progressiva regolarizzazione del gioco d’azzardo online abbiamo cominciato a vedere la diffusione di campagne promozionali relative a questo argomento, anche a Palermo.

Questo fenomeno ha interessato tutti i maggiori campionati d’Europa, in particolare la Premier League (il massimo campionato inglese e forse il più seguito a livello mondiale), la Bundesliga tedesca, la Liga spagnola e la Lige 1 (il campionato francese), e anche la Serie A (ma solo fino al 2018).

Il Decreto Dignità ha messo fuori dai giochi l’Italia, o quasi

In Italia, a differenza di quanto accade nel resto d’Europa, il connubio tra calcio (e sport in generale) e sponsorizzazione dei casinò online Svizzera e gli altri non esiste più. Per ovviare a questo problema, le società italiane, compreso il Palermo, hanno trovato alcuni stratagemmi di recente che gli hanno permesso di contenere i danni, bypassando i divieti ma rispettando comunque la legge.

Una delle soluzioni più fantasiose adottate dalla squadra siciliana è la nascita di siti di notizie sportive che si rifanno palesemente ai nomi dei casinò online. È il caso ad esempio di alcuni partenariati casinò online svizzeri, che diffondono siti di notizie sportive, ma che in realtà nascondono collegamenti ai popolari siti di scommesse.

La soluzione più diffusa, in altri casi, è la sponsorizzazione estera: le squadre italiane, in pratica, affiancano il loro marchio a quello dei casinò solo nel mercato estero, come quello orientale, che è sempre molto prospero.

La collaborazione tra i principali club sportivi italiani come il Palermo e gli operatori di gioco online è stata un fenomeno in crescita fino al 2018.

La vendita di spazi pubblicitari da parte delle squadre permetteva di ottenere ingenti introiti monetari e garantiva ampia visibilità ai casinò in TV e negli stadi.

La svolta è stata data dal Decreto Dignità, un provvedimento sostenuto con forza dal governo a trazione Lega e Movimento Cinque Stelle, che ha introdotto, tra le altre cose, un divieto assoluto nei confronti delle pubblicità connesse in qualsiasi modo al gioco d’azzardo.

È così che si frena il gioco d’azzardo?

Tutto ciò deriva dal fatto che la misura aveva come obiettivo (molto nobile) di contrastare il gioco d’azzardo ma, a prescindere dalle posizioni ideologiche sul tema, è innegabile che abbia innanzitutto comportato una diminuzione degli introiti e del giro d’affari di un settore in cui lavorano comunque moltissime persone.

Nel 2018, secondo un’indagine indipendente, su quattro squadre di Serie A tre avevano un contratto di collaborazione con operatori online, del valore complessivo di 30 milioni di euro circa, mentre dal 2018 la perdita si stima attorno ai 150 milioni di euro.

Tale disposizione è ancora in vigore e la questione non appare prossima al cambiamento, sebbene le federazioni sportive stiano premendo per un’azione correttiva. Tuttavia, si vocifera che i dirigenti di altri Paesi europei (forse Spagna e Inghilterra) stiano prendendo in considerazione misure simili, anche in virtù del fatto che il gambling è riservato a un pubblico maggiorenne e che gli eventi sportivi sono frequentati da molti adolescenti e bambini.

Ma quindi il Palermo non può prendere in considerazione sponsorizzazioni con casinò online?

È evidente che l’aspetto che lega gli operatori del gioco d’azzardo alle società sportive come il Palermo è il vile denaro.

Sono pochissime le realtà che oggi possono garantire visibilità ai massimi livelli come le società di calcio popolari come il Palermo. Basta ricordare che ogni partita, grazie alla televisione e allo streaming online, viene seguita da migliaia di tifosi, e il pubblico si allarga nel caso di partite importanti.
Se facciamo due calcoli, tenendo conto non solo dei loghi sulle maglie, ma anche dei cartelloni pubblicitari a bordo campo, delle pause pubblicitarie e delle scritte in sovrimpressione sugli schermi, ogni marchio può essere visto diverse centinaia di volte da un singolo utente.
Se si moltiplica questo dato per il numero di spettatori presenti allo stadio e per gli altri connessi in remoto, si ottengono numeri da capogiro, soprattutto per le casse di una società così bisognosa come il Palermo. Quindi questa situazione, dovesse cambiare in futuro, aprirà non solo al Palermo, ma a tutte le squadre dei nostri campionati, porte enormi in termini di introiti, che potrebbero riportare in auge il nostro bistrattato campionato.