Il Palermo ora cerca cure al mal di trasferta

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul mal di trasferta del Palermo.

Un’altra vittoria in casa è andata. Ora al Palermo tocca l’ennesima prova di maturità in trasferta, di quelle che non può permettersi di sbagliare. Perché finora, lontano dal «Barbera», di gioie ne sono arrivate poche. Due vittorie, contro le ultime due della classe (Vibonese e Fidelis Andria), più cinque pareggi per un totale di 11 punti raccolti in campo nemico. Pochi, tanto più se si considera che il prossimo turno vedrà i rosanero di scena in casa dell’Avellino, ovvero l’unica squadra – insieme al Palermo – a non aver ancora incassato sconfitte nel proprio stadio.

Occhi aperti in difesa. Nelle ultime tre trasferte del Palermo, i padroni di casa hanno segnato al primo tiro nello. specchio della porta. Se si fa il conto di occasioni da gol vere e proprie, non si è mai andati oltre la seconda chance concreta per andare a segno. In pratica, se i rosa non subiscono reti al primo tiro degli avversari, al massimo lo fanno al secondo. Dopo lo 0-0 di Catanzaro, il film è stato pratica[1]mente identico in tutte le successive trasferte. A Campobasso, dopo 7 minuti, la girata di Merkaj terminata sul fondo è stata la prima occasione dei padroni di casa, seguita al 18’ dall’immediato pareggio di Emmausso, un minuto dopo il vantaggio di Brunori. Primo tiro e primo gol invece per il Foggia, con Di Paolantonio al quarto minuto. A Francavilla, invece, dopo un diagonale apparentemente innocuo di Patierno (fuori dallo specchio) è arrivato il rigore trasformato da Maiorino. Servono altre frecce. Fuori casa, con Baldini, segna solo Brunori.

E quando Brunori ha poco spazio, come a Catanzaro (solo 8 minuti di partita), il Palermo in versione trasferta non segna proprio. Non è un caso, oltretutto, se nella sfida nel capoluogo calabrese la principale chance sia stata creata nel finale proprio dal numero 9 rosanero. Una sorta di «dipendenza» che a Francavilla ha mostrato il suo lato più nero, perché se Brunori incappa in una serata storta – e per gli errori visti contro la Virtus lo è stata – si finisce per gettare all’aria una prestazione tutto sommato positiva. Al «Barbera» le reti arrivano an[1]che da altri piedi: quelli di Floriano, Luperini, Valente, del «vice-bomber» Soleri, ma anche Felici e Damiani.

Al di fuori delle mura amiche, invece, l’ultimo gol messo a segno da un giocatore che non risponde al nome di Matteo Brunori risale al 7 novembre e lo ha realizzato Almici sul campo di Andria. Per trovare una rete esterna di un giocatore attualmente in rosa, bisogna scorrere il calendario fino al 24 ottobre: Vibonese-Palermo 1-3, esattamente un girone fa, con doppietta di Fella e gol finale di Soleri.