Il Palermo inedito funziona a metà, La Gumina paga l’esordio

Un solo punto per i rosanero di Bruno Tedino in quel dello stadio “Rigamonti”. Brescia e Palermo non sono infatti andati oltre lo 0-0, regalando al pubblico presente una partita a tratti noiosa. È un pareggio che dà comunque continuità e porta la compagine siciliana a quota quattro lunghezze, in attesa di conoscere il risultato delle altre partite che si disputeranno domani. Un pareggio conquistato soprattutto grazie ad Alberto Pomini, uno dei migliori in campo nelle fila rosanero. Due gli interventi chiave dell’esperto estremo difensore ex Sassuolo, tornato sul terreno di gioco dopo più di due anni ed apparso in splendida forma.

Non solo Pomini, è stato anche il palo colpito da Machin ad evitare la sconfitta a Brescia. Al netto delle chiare occasioni da gol, infatti, forse era la squadra di Boscaglia a meritare qualcosa di più. Sterile, invece, l’attacco del Palermo. Solo due i pericoli corsi padroni di casa: un cross su punizione di Embalo trasformato in un tiro e deviato da Minelli sulla traversa ed una conclusione insidiosa di Coronado dalla grande distanza. Per il resto, il Palermo si è visto troppo poco dalle parti della porta difesa da Minelli. Poco, così come poche erano le scelte di mister Tedino per la trasferta di Brescia. Se è infatti vero che i rosanero devono ringraziare il vice-Posavec, è anche vero che quello sceso sul campo del “Rigamonti” era un Palermo totalmente ridisegnato e decisamente poco rodato.

I vuoti lasciati dagli 8 calciatori impegnati con le rispettive Nazionali si sono visti. Sopratutto in attacco, dove la coppia La Gumina-Embalo ha fatto rimpiangere per larghissimi tratti i macedoni Trajkovski e Nestorovski. Il giovane palermitano è rimasto sempre troppo isolato in avanti. A fare il resto ci ha pensato probabilmente la pressione dell’esordio da titolare con la maglia della sua città, ipotesi confermata dallo stesso Tedino nel post partita. Il guineano, invece, ha commesso troppi errori nell’ultimo passaggio e spesso era fuori posizione. Decisamente meglio è andata la coppia di centrocampo Gnahoré-Murawski, con l’ex Perugia che ha continuato a dimostrare grandissima personalità. Bene anche i due difensori polacchi Szyminski e Dawidowicz, “comandati a bacchetta” dall’esperto Bellusci, elemento prezioso per la retroguardia dei siciliani. Così così Rolando, che è comunque cresciuto nella ripresa.

Nell’insieme mister Tedino può comunque ritenersi soddisfatto. D’altronde, anche se al tecnico rosanero non piacciono gli alibi, questa volta la sua squadra ne ha tanti e tutti più che giustificati.

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Giulia Nasca