L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Palermo che fa le prove in vista dei playoff.
La copertina, in città, è dedicata alla Nazionale ma ci sono anche altre “pagine” con contenuti interessanti dal punto di vista calcistico. Nel giorno in cui il capoluogo siciliano si mobilita per gli azzurri, prosegue sul sintetico dello Sport Village di Tommaso Natale la quotidianità di un Palermo che, zigzagando tra prove confortanti e incidenti di percorso, sta cercando in vista dello sprint finale di creare le premesse necessarie per legittimare le proprie ambizioni. La parola chiave è playoff, punto di contatto in questo caso tra l’Italia del ct Mancini e la compagine di Baldini. Playoff è l’attualità degli azzurri e, anche se in un contesto differente, è un termine che rientra pure nel vocabolario rosanero.
OBIETTIVO PODIO. E’ l’obiettivo stagionale di un Palermo pronto a “lottare” nell’ultimo segmento della regular season per cercare di raggiungere la migliore posizione possibile nella griglia degli spareggi per la promozione in B. Con il 2º posto distante 8 punti e un gap di sole 3 lunghezze dalla 3ª posizione, la corsa per un posto al sole ai playoff (dal terzo al sesto posto al momento ci sono in classifica 4 squadre in 3 punti) è più viva che mai. E i rosanero, nonostante i segnali in chiaroscuro provenienti da un gruppo ancora alla ricerca di una definitiva identità, vogliono recitare un ruolo da protagonista. Il primo step da compiere è il consolidamento della base su cui potere costruire qualcosa di importante e su questo fronte alcuni dati statistici strizzano l’occhio alla squadra. Che domenica scorsa a Potenza, ad esempio, ha confermato il proprio feeling con i gol nell’ultima porzione delle partite.
FINALI PREZIOSI. Nelle ultime sei gare i rosa quattro volte hanno timbrato il cartellino nei minuti finali. E’ successo contro Turris, Vibonese, Andria a e 5 giorni fa anche in Basilicata dove la formazione di Silvio Baldini dopo l’esonero di Giacomo Filippi toccando quota 16 ha consolidato nel girone C di serie C il primato nella speciale classifica relativa alle reti realizzate dal 76’ in poi recuperi inclusi. Sedici gol di cui 14 dal 76’ al 90’ e due nel recupero: in C, finora, ha fatto meglio solo la Reggiana con 17 reti (di cui 5 nel recupero) nell’intervallo temporale preso in esame. Più episodi non sono più una casualità ma indicano una caratteristica. Utile in prospettiva futura e quindi in chiave playoff.
SQUADRA VIVA. Il Palermo non dà garanzie di affidabilità ma è comunque una squadra viva, in salute da un punto di vista fisico. E che, a proposito di risorse da conservare nel bagaglio che verrà “aperto” nella post-season, a Potenza ha scoperto di essere anche “dura a morire” come dimostra il sussulto d’orgoglio grazie al quale, pur nell’ambito di un match da archiviare con il segno “meno” per il tipo di approccio e la mentalità dimostrata, nell’ultimo quarto d’ora la squadra è riuscita ad evitare la sconfitta. Era sotto di due reti e ha rimontato, evento che non si verificava dal dicembre 2016 in occasione di Genoa-Palermo 3-4 in A. Sono passati diversi anni? Meglio tardi che mai.