Nell’anticipo del sabato della 22^ giornata di serie A, all’insolito orario delle 15, il Palermo ha sfidato il Carpi in trasferta, in uno dei match chiave in ottica salvezza per entrambe le formazioni. Il risultato finale, dopo una delle partite più combattute di questa stagione, è stato di 1-1. Uno score che ha diviso i tifosi rosanero: ma si tratta di un punto guadagnato o di una grande occasione persa?
Innanzitutto c’è da considerare la situazione societaria: il club di viale del Fante non sta sicuramente navigando in acque tranquille, con un allenatore “ufficiale” diverso nelle ultime quattro partite e con diverse voci che destabilizzano continuamente i vertici dirigenziali. Allo stadio “Alberto Braglia” di Modena, casa del Carpi, è toccato ad un palermitano doc come Giovanni Tedesco, vistosamente emozionato ma determinato a dare il massimo per la squadra della sua città. La sua formazione schierata, suggerita dal “vero” primo tecnico, ovvero Guillermo Barros Schelotto, ha ricalcato perfettamente quella della grande vittoria casalinga contro l’Udinese, e gli effetti positivi si sono visti, soprattutto nella prima frazione di gioco. Una manovra sicuramente non tra le più brillanti del campionato, ma efficace al punto giusto, una difesa solida e compatta ed un attacco che vive di sprazzi, ma che va a braccetto con il cinismo quando c’è un campione come Gilardino in campo. Il gol ha visto come protagonista un ritrovato Hiljemark, che riportato nella sua zona di competenza dall’allenatore sudamericano, si sta comportando benissimo.
Nella seconda frazione qualcosa però è venuto meno, anzi, qualcuno. E purtroppo la colpa è da dare ancora una volta alla sbagliata gestione dei cambi e più nello specifico in quello del bomber Campione del Mondo: la sostituzione di Gilardino, avvenuta troppo presto e per l’uomo sbagliato, è costata carissimo ai rosanero, che casualmente si sono fatti raggiungere poco dopo con l’unico tiro in porta, tra l’altro dagli 11 metri, dei biancorossi e non sono riusciti a riportarsi in vantaggio proprio per la mancanza di un punto di riferimento fisso in avanti. Quindi sì, la vittoria era a portata di mano, il punto poteva essere tre e il distacco tra il Palermo e la zona retrocessione sarebbe diventato di ben 9 lunghezze.
Ma bisogna cogliere le cose positive dando uno sguardo più ampio alla graduatoria e all’avversario: sicuramente tra le due, il Carpi era la squadra che stava meglio dal punto di vista dei risultati, con una sola sconfitta nelle ultime sette partite, e per di più contro l’inarrestabile Juventus, mentre il Palermo si è presentato in ripresa, ma molto scosso. Inoltre questo punto consente ai rosa di tenere “a bada” i biancorossi, distaccati ancora di sei punti, e di allungare di una lunghezza sul Frosinone, sconfitto ieri sera dalla Roma. La vittoria sarebbe stata ideale, ma questo pareggio e soprattuto questa prestazione di carattere, ha dimostrato che il Palermo di Schelotto è una squadra diversa, una squadra che vuole e può ottenere la salvezza.