Il Palermo e quella voglia d’addio alla D: la rinascita è cominciata
La Serie D, nel suo girone I, c’è un solo padrone: si tratta del Palermo che, dopo gli ultimi, recenti fatti di cronaca che ne hanno compromesso la stabilità negli ultimi due anni, è pronto a rialzarsi.
LA RINASCITA. Ancora una volta, ancora una volta dalle ceneri. Un po’ il destino degli eroi tragici che cadono a terra e sono chiamati a rialzarsi. Il Palermo deve farlo, è chiamato all’impresa di tornare nel calcio che conta e di farlo quanto prima, per la piazza e per la sua storia. Soprattutto recente, trattandosi di una gran bella storia, purtroppo finita male. Intanto i rosanero, non esenti da qualche sbavatura nel corso dell’attuale stagione, sono pronti al passo decisivo, quello cioè di azzannare il campionato e ammazzarlo. Infatti, i rosanero stanno volando sulle ali dell’entusiasmo e trascinati dai leader di un gruppo che sta costruendo col sudore e la fatica le sue vittorie sul campo. I punti sono sessanta, e sono tanti se si considera che le gare alla fine sono sempre di meno. Tredici finali, con un occhio a Torre Annunziata, dove il Savoia insegue i rosanero al momento a -7. Proprio i torresi hanno fermato i palermitani, in una storica vittoria che ad inizio campionato avrebbe potuto complicare un cammino che, invece, si è poi rivelato essere inarrestabile. Le conferme sono arrivate, anche nelle ultime uscite, dove praticamente mister Pergolizzi non ha sbagliato nulla, incastrando al posto giusto anche i cambi. Ecco, la Palermo decisiva, quella titolare e quella gregaria, che vuole riportare la città tra i palcoscenici d’elite del nostro calcio. La rinascita non è che agli inizi, la scalata è appena cominciata, ma dalle parti del Barbera, in attesa del nuovo stadio, sono già pronti per una nuova, decisiva sfida.
I NUMERI DELLA CATEGORIA. Anche perché la Serie D, parlando chiaramente, è una categoria che sta stretta al Palermo. Anche per i numeri, pure economici, registrati in Italia a fronte di un campionato di Serie A, il top della categoria, che fa registrare un gap pazzesco anche in confronto al raccordo tra campionati maggiori e minori di altre nazioni. Cultura e concezioni diverse, forse, ma tant’è. Nel suo listino, la Serie A annovera alcuni tra i giocatori più pagati al mondo o comunque nei cinque campionati principali in tutta Europa. Il Napoli, per fare un esempio, versa a Kalidou Koulibaly sei milioni di euro annui, come il Milan per Gigio Donnarumma. A quasi sette arriva la Juventus per Pjanic, mentre in totale due come Rabiot e Ramsey, anch’essi bianconeri ma finora al di sotto delle aspettative, guadagnano in due quattordici milioni. Sempre alla Juve de Ligt ne incassa otto, mentre Lukaku all’Inter si accontenta, si fa per dire, di 7,5 milioni. Sempre la Juve, che è la squadra che più paga i suoi calciatori, chiude la lista col top del top, Cristiano Ronaldo (31 milioni di euro netti). Juve, Milan, Inter, Napoli e Roma, da sole, totalizzano per monte ingaggi 726 milioni di euro. Quanto basterebbe per finanziare a vita tutti i campionati cosiddetti minori. E in Serie D, la categoria del Palermo? Secondo la Lega Nazionale Dilettanti, annualmente, come cifra lorda, un calciatore di Serie D non potrebbe superare i 30.658,00 euro. Nemmeno una piccola porzione delle cifre che girano nelle categorie superiori. Robe da altro calcio…