3 gol, 3 punti, 3 vittorie di fila. Quella di ieri è stata una serata all’insegna del 3 per il Palermo: perfetta, come il numero. Palermo-Pescara 3-0 è stata l’ennesima prova di forza della squadra guidata da Stellone, che ha superato una diretta concorrente per la promozione, conquistando la vetta della classifica dopo 12 giornate e 11 gare disputate. Sono 24 oggi i punti del Palermo, +2 proprio sugli abruzzesi che dal canto loro non hanno ancora osservato il turno di riposo. Terza è la Salernitana a -4, che riposerà in occasione della 13^ giornata.
I rosanero adesso devono prendere il largo e iniziare la fuga. Oggi guardano tutti dall’alto della classifica e festeggiano un filotto di sei risultati utili consecutivi da quando Stellone è tornato a guidarli dalla panchina. Numeri alla mano, il tecnico romano da subentrato aveva già fatto meglio di Iachini e adesso si candida seriamente per forgiare un altro Palermo dei record. Il primo tassello è stato messo: sono finalmente arrivate quelle tre vittorie di fila che mancavano dal campionato 2013/14 di serie B. Sfatato quindi quello che sembrava essere un tabù e la domanda è: chi li ferma più?
Ma torniamo alla partita andata in scena ieri sera allo stadio “Renzo Barbera”, match di cartello disputato davanti ad oltre 9mila paganti che hanno segnato il record stagionale. Record sì, i numeri però sono ancora impietosi per una squadra che sta lottando così bene e che meriterebbe ben altro. Evidentemente per gran parte dei palermitani conta più contestare Maurizio Zamparini che sostenere chi scende in campo. Ma questa è un’altra storia.
La storia di Palermo-Pescara racconta che all’allenatore del Palermo piace vincere rischiando (dal 1’ ha schierato 4 attaccanti). E racconta anche che ancora una volta la “zona Stellone” ha colpito e conferma che i cambi sono decisivi. Passi una volta. Ne passino due. Anzi facciamo anche tre: adesso però si può azzardare che proprio queste siano le caratteristiche del Palermo di Stellone. Anche ieri, infatti, i gol che hanno chiuso definitivamente la partita del “Renzo Barbera” sono arrivati nei minuti finali (86’ e 87’) dai piedi di due subentrati (Murawski e Moreo) nel momento più critico della partita, ovvero durante un vero e proprio assedio del Pescara che stava costringendo i rosanero nella propria metà campo da tanto, troppo tempo.
Il Palermo è stato bravo a sbarrare la strada a Brugman e compagni, dimostrando un altro lato della propria forza che va al di là della qualità della rosa: saper soffrire, reagire e colpire. Adesso la sosta del campionato, che è un vero peccato, poi un’altra prova, questa volta contro l’Hellas Verona. Intanto la prova del 3 è stata superata e lassù non si sta per niente male. Il Palermo di Stellone vola, sotto a chi tocca.