Il Palermo di Mirri e Di Piazza: progetto di internazionalizzazione del brand, da New York alla Germania
Il nuovo Palermo calcio ha trovato un nuovo proprietario. La società Hera Hora di Dario Mirri e dell’imprenditore italo-americano Antonino Di Piazza si è aggiudicata infatti la gara indetta dal Comune per rilevare il titolo sportivo della società rosanero calcio dopo l’esclusione dai quadri federali della stessa. Lo ha deciso il sindaco Leoluca Orlando, al termine della valutazione delle proposte giunte a seguito dell’avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse al quale avevano risposto sei società.
Il lavoro sul brand del Palermo avrà tra i suoi principali obiettivi quello di raccogliere finalmente il gran numero di tifosi già esistenti all’estero, come risultato dei grandi flussi migratori che hanno portato nel corso dello scorso secolo migliaia di palermitani e siciliani oltreoceano. Nel 2018, secondo il rapporto “Italiani nel mondo” della Fondazione Migrantes, i siciliani iscritti all’Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, sono 756mila, 80mila persone in più di Palermo. Un esercito composto da molti giovani partiti per l’estero per motivi di studio e di lavoro, ai quali si aggiungono poi le decine di migliaia di siciliani che invece vivono nel resto d’Italia. A questi si aggiungono gli innumerevoli siciliani di seconda, terza e quarta generazione nati e cresciuti in paesi esteri ma con forti radici culturali nel territorio siciliano, grazie a un retaggio familiare ancora molto forte. Secondo l’associazione “Sicilia nel mondo”, si tratterebbe di almeno 7 milioni di persone, tra naturalizzati, oriundi e discendenti. E poiché Palermo rappresenta il luogo cardine della regione, la sua “capitale” morale oltre che politica (e la provincia di Palermo è la seconda più rappresentata nei flussi migratori siciliani all’estero), a questo grande bacino di tifosi la nuova società potrà e dovrà rivolgersi, grazie ad attività inclusive che possano cementare la passione per la squadra anche a tanti chilometri di distanza. Una strada finora mai percorsa e che avrà la missione cruciale di rafforzare attorno a un’unica passione un senso di identità altrimenti destinato a perdersi. Si tratta, in termini di marketing, di un target formidabile poiché fortemente legato al territorio siciliano da sentimenti autentici di appartenenza e dunque più probabilmente disponibile a una partecipazione più sentita alle attività della squadra, spesso anche con ingenti disponibilità economiche. Tanti gli strumenti che potranno essere messi in atto, a cominciare dalle associazioni che già adesso sono attive nei paesi stranieri e che si rivolgono a intere comunità. Attraverso i presìdi sul territorio si lavorerà per far nascere veri e propri fan club del Palermo, sparsi in vari territori, e capaci di aggregare i tifosi esistenti e, auspicabilmente, crearne di nuovi, sfruttando la passione per la terra d’origine e il fascino che da sempre la Sicilia riscontra in tanti paesi stranieri. Un ponte ideale tra Palermo e le comunità di siciliani in tutto il mondo che attraverso una rete di referenti potranno idealmente trovarsi riuniti a guardare le partite e tifare tutti insieme per la propria squadra del cuore. La società si renderà disponibile a incentivare la nascita di cellule di appassionati, fan club e tifosi organizzando tour esteri, eventi on e offline, partite amichevoli e spedizioni ad hoc nei paesi in cui la fede calcistica rosanero è più sentita. Ma anche a raccontare le storie dei tifosi all’estero attraverso le media partnership e i progetti radio-televisivi collegati alla squadra. Decisivo, nel progetto di internazionalizzazione del brand, in particolare sul versante americano, sarà il ruolo di Tony Di Piazza, tra i soci della nuova società e Chairman dell’Associazione Culturale Italiana di New York. La sua rete di contatti già capillare nel territorio americano sarà a disposizione dei progetti rosanero e i canali per la promozione dell’identità palermitana attorno alla squadra di calcio saranno percorsi a tutti i livelli già sviluppati. Ma fondamentale rimane anche il contatto con le comunità di siciliani in Germania, che rimane ad oggi la meta preferita degli emigranti siciliani, con oltre 200 mila siciliani residenti.