L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo che oggi inizierà l’avventura dei playoff partendo da Trieste.
Palermo favorito, ma sarà bene non pensarci troppo, il popolo rosanero sta vivendo un piccolo sogno e sarebbe da folli rovinare tutto per eccesso di sicurezza, per presunzione, come se tutti i vantaggi sulla carta sulla Triestina rendessero questo primo turno dei play-off tutto in discesa. Giocare il doppio confronto con due risultati su tre è certo d’aiuto, affrontare una squadra che nella stagione regolare ha fatto peggio del Palermo (quinto posto segnando venticinque gol in meno dei rosa) può fare coraggio.
Ma è risaputo che questi spareggi sfuggono a ogni certezza e premiano non tanto la squadra più forte, quanto quella che li affronta nella migliore condizione psicofisica. E poi questa Triestina possiede individualità di spicco per la categoria. L’attaccante argentino Gomez (due gol alla Pro Patria mercoledì scorso) ha avuto buoni trascorsi nel Sassuolo e nell’Under 21, il trequartista Trotta ha esperienza e piedi buoni, il centrocampista Calvano ha giocato in A col Verona, il difensore Ligi lo ricordiamo contro i rosa nel Carpi, Volta ha giocato stagioni importanti nella Sampdoria. Senza volere azzardare giudizi definitivi questa Triestina sembra un’orchestra con tanti buoni interpreti ma con poca intesa.
Dunque, niente flessioni, niente concessioni, il Palermo per passare questo primo turno di playoff dovrà dare continuità al filotto positivo della fine del campionato, arricchito dalle preziose vittorie di Monopoli e Bari. Quel Palermo può fare risultato anche allo stadio intitolato a Nereo Rocco, dove in linea di massima dovrebbe bastare non perdere per poi giocarsi la qualificazione giovedì al Barbera. Questa è una situazione mentale difficile da gestire, anche nel preparare la partita; mentre la Triestina sa che deve assolutamente vincere per avere qualche chance di andare avanti il Palermo potrebbe accontentarsi, giocare una gara di contenimento. Atteggiamento difficile da programmare, talvolta rischioso, anche perché i numeri dicono chiaramente che oggi la forza della squadra di Baldini è l’attacco, la capacità di pressare alto, rubare palla e andare a rete. Per giocare in modo diverso Baldini dovrebbe cambiare: inserire un centrocampista in più o passare alla difesa a tre. Cosa che non sembra intenzionato a fare dopo avere trovato il giusto equilibrio.