Il Palermo cambia storia: inizia l’era City-Mansour. Barbera destinato a un profondo restyling
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’era City-Mansour a Palermo ormai prossima ad iniziare.
Sono le ultime ore d’attesa, già stamane probabilmente verrà annunciato il passaggio di proprietà del Palermo al City Football Group, holding detentrice di quote sostanziose in altri 10 club in tutto il Mondo, ma finora mai sbarcata in Italia. Non ci sono più problemi da risolvere ma solo firme da apporre e tempi tecnici da rispettare. Il dettaglio dell’operazione sarà svelato nel corso della conferenza stampa di presentazione, che potrebbe svolgersi domani allo stadio Barbera, o slittare ancora a lunedì.
Campagna abbonamenti . Attorno a curiosità e suggestione su come si porrà un soggetto internazionale di questa portata al cospetto di una città dalla storia e tradizione di Palermo, ci sono alcuni aspetti del progetto City che sono già conosciuti. Linee guida che dovranno trovare realizzazione ma che qualificano il modo di operare del gruppo. I primi mesi serviranno per capire il contesto sociale, sondando le “capacità” di Palermo. Sul piano dell’entusiasmo e della passione popolare, ci sono già le evidenze dei playoff, che ci si augura possano subito trovare un seguito con la prossima apertura della campagna abbonamenti, fase che adesso gestita ancora dal vecchio management.
L’idea è quella di privilegiare chi ha dato fiducia al rinato Palermo sin dall’inizio, i famosi 10.446 abbonati della Serie D (2019/20). Dopo una stagione a porte chiuse, il Covid ha poi costretto quest’anno ad un tetto massimo di 2.500 unità, ma il proposito di Mirri (che resterà presidente) è dare prelazione e sconti a questi fedelissimi. Col nuovo ritorno di amore in corso e prezzi interessanti, è poi probabile che la prosecuzione della campagna libera faccia ulteriormente levitare il numero degli abbonamenti. Da questo punto di vista, Palermo con la sua passione è imprevedibile.
Infrastrutture e centro sportivo . Uno dei punti cardine di chi viene ad investire nel calcio riguarda i settori limitrofi, infrastrutture ed indotto. Ci sarà da instaurare un rapporto con la politica. In città c’è un nuovo sindaco, Roberto Lagalla, che con Mirri ha già concordato che riqualificare lo stadio Barbera con opportuni lavori è certamente meglio che progettarne un altro. Diverso il discorso del centro sportivo: l’attuale società ha rallentato l’impegno sull’area già individuata di Torretta proprio per la trattativa in corso. Per il nuovo gruppo la costruzione di una casa comune per tutte le squadre rosanero è un punto focale di sviluppo: fra le ipotesi, quella di finanziare l’opera con fondi propri, superando dunque il ricorso al Credito Sportivo e di fatto accelerando i tempi. Anche con la nuova distribuzione di quote, una rappresentanza, sia pur minima, sarà sempre riconosciuta all’azionariato popolare incarnato dal gruppo “Amici rosanero”.
Infine, un altro probabile innesto sul piano dirigenziale sarà quello dell’argentino Luciano Zavagno, ex calciatore di Catania e Torino, poi osservatore per il Chelsea, oggi nella famiglia City come esperto di scouting. Zavagno sarà a Palermo durante il periodo del ritiro (10-30 luglio) al Città Esercito – Tenente Onorato di Boccadifalco.