Il Palermo “ammazza-grandi” è un vecchio ricordo: il Milan passeggia, rosanero mediocri
Dopo una vittoria e un pareggio arriva la prima sconfitta in campionato per il Palermo di Guillermo Schelotto: stavolta “El Mellizo” non è riuscito a stoppare il Milan, così come aveva fatto da giocatore con la maglia del Boca Juniors poco più di 13 anni fa, in finale di Coppa Intercontinentale. Eppure, quello era un Milan molto più blasonato: Maldini portava la fascia da capitano, in avanti Shevchenko e Kaka si alternavano ad Inzaghi e Rui Costa ed il centrocampo vantava alcuni dei più grandi nomi del panorama europeo. Oggi, con tutto il rispetto, a capitanare i rossoneri c’è Montolivo, Niang affianca Bacca in attacco mentre in difesa l’erede di Maldini è Romagnoli. Tuttavia, nonostante le stelle manchino, il Palermo si è lasciato travolgere lo stesso.
Bastano pochi secondi per capire quale sarà l’andazzo della gara: i “Diavoli” fanno la partita, i rosanero restano a guardare. Prima la rete di Bacca, poi l’assurdo fallo di mano in area di Goldaniga ed il conseguente 0-2. Dopo poco più di mezz’ora il match è già compromesso. Il Milan fa accademia, passeggia. Senza troppe difficoltà conduce per tutti i 90 minuti e porta a casa la vittoria senza mostrare mai il timore di poter subire gol, e di fatti il Palermo non fa mai paura al giovane Donnarumma. L’arbitro Mazzoleni fischia, il supplizio finisce: il vantaggio di sei punti sulla terzultima rimane invariato, ma c’è poco da esultare.
E pensare che anni fa questa era una squadra “ammazza-grandi”. Inter, Juventus e Milan a giro tremavano quando il calendario diceva che il prossimo avversario sarebbe stato il Palermo. Vittorie a “San Siro”, allo stadio “Olimpico” di Torino e senza allontanarsi troppo da casa proprio al “Barbera”, il fortino in assoluto dei rosanero. Adesso invece la vecchia “Favorita” è terra di conquista (sei sconfitte in dodici gare, senza considerare quella contro l’Alessandria) e contro le big sia dentro che fuori questa sembra una squadra inerme. Proprio coi rossoneri il Palermo era riuscito, tra il 2007 e il 2011, a mettere a segno un filotto di quattro vittorie casalinghe consecutive (cinque includendo il successo in semifinale di Tim Cup 2010/11): i vari Miccoli, Cavani, Hernandez e Goian erano alcuni dei castigatori di turno. Oggi nemmeno il grande ex Gilardino è riuscito a scaldare i guanti del portierino milanista.
Ma a cosa serve guardare al passato? Il presente è questo: i rosanero faticano, si salveranno ma per demeriti altrui. Per il Milan è stata una scampagnata, dinanzi ad assistere c’è stato il solito Palermo di quest’anno: un Palermo mediocre.