L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Fabio Lucioni.
Uno la Serie A l’ha conquistata per due stagioni di seguito, l’altro ci ha giocato per 18 degli ultimi 24 mesi: in comune hanno un passaggio da Lecce, pur non essendosi incrociati, e adesso vogliono togliersi altre soddisfazioni con la maglia del Palermo. Lucioni e Ceccaroni costituiranno la nuova coppia di centrali difensivi, con il compito di blindare la difesa rosanero dopo le difficoltà e i blackout della scorsa stagione, chiusa con 49 reti incassate.
Il primo con il Frosinone ha chiuso il campionato con il minor numero di gol subiti, il secondo a gennaio ha lasciato il Venezia dopo tre anni e mezzo disputando la seconda parte di stagione a Lecce: appena due presenze per lui, ma con il traguardo della salvezza finale. La loro esperienza ad alti livelli garantirà al Palermo uno step rispetto allo scorso campionato, sia guardando alle difficoltà dei primi mesi nel trovare una coppia (0 un terzetto) stabile sia perché rispetto ai vari Nedelcearu, Marconi e Bettella vantano un numero molto più alto di partite in cadetteria e in contesti competitivi.
I loro punti forti sono gioco aereo e reattività nelle letture: per troppe volte nel 2022/23 i rosa hanno subito gol di testa oppure a causa di movimenti sbagliati in marcatura, aspetto in cui Lucioni è chiamato a garantire un salto di qualità. Dal canto suo Ceccaroni si è già distinto durante il ritiro per duttilità: al momento il Palermo, tolto Aurelio, non ha un terzino sinistro di ruolo e, con il numero 31 assente per infortunio contro la Virtus Verona, Corini ha scelto l’ex Venezia per sostituirlo. Rimasto in campo per 90 minuti, Ceccaroni non è riuscito a dare quella spinta che si chiede solitamente a un esterno basso (compito al quale non è abituato), ma in fase di copertura si è distinto in modo ottimale.