Primi passi verso il bel gioco e il calcio propositivo di mister De Zerbi. Contro il Crotone, la squadra rosanero è sembrata più spensierata e più coraggiosa. Il match contro una mediocre neo promossa come la squadra calabrese ha permesso al Palermo di mostrare i suoi pregi ed i suoi difetti. Il 4-3-3 offensivo è questo: crei tante occasioni, ma rischi anche di prendere le imbarcate.
All’Adriatico le due squadre nel primo tempo hanno giocato con il freno a mano tirato. E nonostante i padroni di casa al 23′ siano passati in vantaggio, con un po’ di fortuna, grazie alla rete di Trotta dopo uno svarione difensivo della squadra rosanero, la gara non è riuscita a decollare. Nella ripresa, invece, le due formazioni hanno provato ad aprirsi mostrando a tutti i rispettivi limiti.
La squadra di De Zerbi dopo aver trovato la rete del pareggio con Nestorovski, servito splendidamente dall’inesauribile Aleesami, ha iniziato a crederci e la rete del macedone ha avuto effetti positivi in termini di autostima e consapevolezza dei propri mezzi sull’intera squadra. I rosanero, infatti, dopo aver trovato il pari hanno iniziato a mostrare le proprie doti offensive, che fin qui erano state celate, sia per via degli avversari incontrati fin qui, sia per una questione di paura e timidezza. Hiljemark si inseriva, Aleesami e Rispoli erano due spine nei fianchi, Diamanti impostava e Nestorovski si lanciava come un falco su tutti i palloni che gli giravano intorno.
Non solo note positive però emergono dalla sfida dell’Adriatico. In fase difensiva, infatti, la squadra rosanero ha più volte rischiato, sia di prendere dei contropiedi che di favorire gli avversari con degli errori individuali in fase di uscita dalla difesa. Il Crotone, fortunatamente per il Palermo, non è riuscito ad approfittarne, ma le occasioni sono state limpide. Si veda ad esempio quella capitata nel finale a Falcinelli, com l’ex attaccante del Sassuolo non è stato bravo a girare verso la porta. E’ qui che mister De Zerbi dovrà ancora lavorare, il suo gioco prevede che tutti gli 11 calciatori in campo si muovano in sincronia, ma con sole due settimane di lavoro, l’impronta che è riuscito a dare alla squadra è già evidente. L’idea di gioco proposta dall’ex tecnico del Foggia è quella giusta. E’ questo il calcio che vogliono vedere i tifosi rosanero.