L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla batosta del Palermo di Corini rimediata ieri con la Reggina.
Forse era meglio il vecchio Palermo. Ovviamente non è cosi e nonostante la pesante sconfitta i quasi mille fans rosanero ieri al Granillo l’hanno presa con maturità, applaudendo tiepidamente il Palermo a fine gara. Rimandando l’analisi degli episodi che hanno deciso la partita, sintetizziamo tutto dicendo che la Reggina ha travolto il Palermo perché è una squadra.
Al contrario dei rosa, che sono ancora un gruppo di buone individualità scollate tra loro. Ieri hanno recitato a soggetto, ognuno col proprio repertorio, e si sono viste anche cose gradevoli. Come la tecnica dei centrocampisti. Ma il calcio a un gioco collettivo, fatto di movimenti, si sincronismi, di consapevolezze. La consapevolezza di quello che si può fare di quello che non si deve fare. E il Palermo ieri è caduto nel tranello. S’e presentato al Granillo col piglio del club che ha fatto un grande mercato, che ha preso calciatori di grido e ne ha prese tre da una squadra generosa, con un paio di buone individualità come Rivas e Fabbian, che ha corso, ha pressato e che ha approfittato regolarmente degli errori rosanero.