L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul gravissimo lutto che ha coolpito l’ex rosanero Giorgio Perinetti, la prematura scomparsa della figlia Emanuela.
Una corsa disperata per essere vicino alla figlia negli ultimi istanti di una vita conclusa troppo presto: Giorgio Perinetti aveva salutato Emanuela lunedì mattina, la ragazza stava meglio, lei stessa lo aveva rincuorato per la sconfitta di Picerno. Con un bacio e un grande abbraccio lo aveva lasciato andare via dalla sua camera dell’ospedale di Milano per raggiungere tecnici e giocatori dell’Avellino, poi tenuti a rapporto con il suo atteggiamento paterno, spronandoli a riscattarsi con la gara di Coppa Italia. Mercoledì le condizioni di Emanuela si sono aggravate: al suo arrivo in ospedale, il papà ha compreso che la sua splendida ragazza s’era arresa al male che l’affliggeva.
Dirigenti e giocatori dell’Avellino, dopo avere battuto la Juve Stabia, hanno appreso l’agghiacciante notizia subito propagatasi in quell’Italia del calcio che Giorgio Perinetti frequenta da 50 anni, lavorando da Roma e Venezia, da Napoli a Brescia, da Siena a Palermo, ora ad Avellino, con immutato entusiasmo, competenza e professionalità testimoniata dall’unica decisione presa in queste ore di straziante dolore. «Non ha voluto che tecnici e giocatori dell’Avellino venissero a Milano per il funerale, serve a niente, devono pensare alla prossima partita», riportava Luciano Tarantino, sua ombra da una vita.
Giorgio Perinetti è rimasto chiuso in albergo con l’altra figlia, Chiara mentre si ammassavano migliaia di messaggi di cordoglio e di vicinanza per la prematura scomparsa di Emanuela, 33 anni compiuti lo scorso 9 luglio, una ragazza dinamica e piena di entusiasmo. Dopo la laurea alla Luiss di Roma, s’era fatta apprezzare nel mondo del calcio per le sue qualità professionali, esperta in marketing digitale, innovazione e sostenibilità. Oggi il rito funebre alle 14,45 presso la Basilica in Piazza Sant’Eustorgio a Milano. Ci saranno rappresentanze dei club in cui hanno lavorato sia Giorgio che Emanuela Perinetti, soprattutto amici e conoscenti che proveranno a lenire il dolore di un uomo che sette anni fa ha perduto sua moglie e ora si trova ad affrontare questo nuovo immenso dispiacere.