L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla nuova era a Palermo che potrebbe iniziare dal primo luglio e lo fa riportando un’intervista a Dario Mirri.
Che Palermo sarà?
«Ambizioso, che raccoglie il frutto del lavoro di tre anni e la condivisione da parte del mercato finanziario internazionale, quindi di nuovi soggetti pronti a sostenere con ulteriori investimenti per un grande futuro».
Il City Group fa pensare a un ritorno in Serie A, sul modello del Palermo di Zamparini.
«Non credo sarà quello. Non siamo davanti a un presidente mecenate e nemmeno davanti a benefattori. Il modello terrà conto della condivisione con investitori che credono in ricavi e costi. Chi investe nel Palermo lo fa per creare valore, il club deve costruire ancora le proprie fondamenta. E sono quelle tecniche, perché lo stadio lo abbiamo, il centro sportivo abbiamo la disponibilità a realizzarlo. Dobbiamo ricordarci che siamo una matricola: ci sono squadre come il Cittadella che in B hanno più esperienza di noi. Vogliamo vincere, ma non perché ci sono nuovi investitori, dobbiamo toglierci l’etichetta di matricola quanto prima».