“Il mio compagno preferito all’Inter? Era l’alcol”: la depressione gli ha distrutto la carriera | Moratti ha provato in tutti i modi a salvarlo
L’ex calciatore nerazzurro si confessa e svela i gravi problemi avuti con l’alcol e con la depressione, che gli hanno distrutto la carriera.
Sono tanti i calciatori che hanno avuto un talento enorme, ma che, a causa di varie problematiche, non sono riusciti mai a dimostrarlo a pieno. Se per alcuni i motivi di ciò sono stati dovuti a degli infortuni, per altri la questione è ben più seria.
Alcol, droga e via dicendo hanno rovinato tanti campionissimi del calcio, che hanno buttato al vento la loro carriera e, in alcuni casi, addirittura la loro stessa vita. Basti pensare a nomi del calibro di George Best e Diego Maradona, che da questo punto di vista sono l’esempio più chiaro possibile.
Al netto di una gloria calcistica che li accompagnerà per sempre, chissà cosa avrebbero potuto fare i due se non avessero avuto le loro dipendenze. E un ragionamento simile si può fare anche per un ex calciatore interista, che di recente si è raccontato svelando a tutti i propri mostri che lo hanno praticamente distrutto.
L’alcol gli ha rovinato la carriera
”La mia fuga era la mia famiglia, mio padre: ma un giorno ho guardato e non c’era più. E così il bere è diventato mio compagno. Arrivavo tardi agli allenamenti, la società provava ad insabbiare tutto. Ho preso tantissime multe, ma ad un certo punto non ti interessa più”.
Questo è uno stralcio preso dall’autobiografia di Adriano Leite Ribeiro ”La mia più grande paura”, uscita qualche giorno fa in Brasile, e nella quale l’ex attaccante di Inter e Roma ha raccontato i propri mostri. Nella parte sopracitata il giocatore ha parlato del suo periodo buio in nerazzurro, sfociato nella dipendenza dall’alcol. E nelle pagine successive del libro l’Imperatore ha svelato anche l’allora presidente del Biscione Massimo Moratti ha provato in tutti i modi ad aiutarlo, con un metodo rifiutato dallo stesso calciatore.
L’aiuto invano di Moratti
Come raccontato dallo stesso Adriano, Moratti ha provato in tutti i modi a salvarlo, tanto da volerlo mandare in una clinica riabilitativa per fargli superare la depressione e la dipendenza dall’alcol.
Tuttavia è stato lo stesso giocatore, preso dal panico, a rifiutare nettamente. Un aiuto che dunque l’Imperatore non ha voluto, e che se magari avesse accettato gli avrebbe potuto salvare la carriera.