Il ministro Boccia stoppa Musumeci e la Sicilia: “Impugnative immediate per chi prova ad agirare il Dpcm”
Impugnative immediate per chi aggira il Dpcm: Trento (subito) ed eventualmente anche la Sicilia. L’avvertimento arriva dal ministro degli affari regionali, Francesco Boccia.
“Ho trasmesso la richiesta di impugnativa per i provvedimenti adottati della Provincia Autonoma di Trento. Il medesimo provvedimento sarà attivato per tutte le Regioni e le Province Autonome che decideranno di aggirare le disposizioni del dpcm. È in corso di valutazione l’ordinanza della Provincia Autonoma di Bolzano. Duole constatare, per alcune dichiarazioni pubbliche, la non completa consapevolezza della situazione sanitaria in Italia e duole ancor di più che non siano tenuti in dovuto conto i dati uniformi di rischio. Non fa eccezione la Regione Autonoma Siciliana che oggi ha anticipato attraverso il Presidente Musumeci, l’ipotesi di un ddl che, se dovesse essere approvato, sarà immediatamente impugnato dal Governo”.
«Nel momento in cui ripetiamo che l’esigenza di anticipare l’orario di chiusura dei locali, per ridurre la mobilità dei cittadini, è stata dettata da stringenti esigenze di emergenza sanitaria nazionale, ribadiamo che le decisioni di derogare alle misure del dpcm minano i principi di uniformità di norme atti a garantire la sicurezza dei cittadini e la salute pubblica. È sempre possibile, come abbiamo più volte sottolineato, adottare sui singoli territori misure più restrittive», prosegue il ministro.
“Con l’aumento esponenziale di contagi e l’aumento delle vittime, rinnovo ancora una volta la richiesta di massima collaborazione”, conclude Boccia.
La sfida del governatore Nello Musumeci a Roma sembra quindi poter subire sin da subito una battuta d’arresto. Il presidente della Regione dovrebbe portare questa sera in giunta il disegno di legge che estende fino alle 23 l’orario di chiusura di bar e ristoranti, in deroga al termine delle 18 imposto dall’ultimo Dpcm del governo Conte.
Il testo di legge proposto da Musumeci fa leva sull’art.17 dello Statuto speciale, che consente alla Regione di andare in deroga su alcune materie, come la vendita al dettaglio. Subito dopo l’ok della giunta, il testo dovrebbe essere trasmesso all’Assemblea, dove il presidente Gianfranco Miccicichè, ha garantito una corsia preferenziale in modo da accelerare l’iter per il passaggio di aula. Tempi stretti, dunque. Sul testo poi si dovrà pronunciare il Consiglio dei ministri, anche se le dichiarazioni del ministro Boccia non sembrano lasciare spazio ad alcuna mediazione. “Stiamo adottando il ddl, poi sarà il Parlamento siciliano a dovere approvare o respingere. E mi auguro che il governo centrale terrà conto della nostra prerogativa”, afferma dal canto suo il governatore.