L’edizione odierna de “Il Messaggero” si sofferma sulla gara che la Ternana giocherà a Palermo domani sera.
Ternana alle prese con la teoria delle 3p. Se nel contesto della valutazione del personale i selezionatori debbono tener conto della posizione, della prestazione e del potenziale, nel mondo immediato del calcio in salsa rossoverde le p sono le iniziali di Palermo, Parma e Pisa.
Un tris di partite che per certi versi si intreccia alla perfezione col sistema di pesatura che i cacciatori di teste effettuano. Il calcio, però, è un gioco di squadra dove il team viene prima del singolo anche se spesso il singolo ha il guizzo di poter far vincere le partite. Tutte questi ingredienti sono a conoscenza dell’allenatore Roberto Breda che nonostante l’amarezza del pareggio casalingo con il Lecco, ha indossato gli abiti da pompiere nel tentativo di smorzare ogni piccolo focolaio di polemica nella convinzione che in questo momento del campionato anche un punto può far comodo. Vedo. Figuriamoci però quanto poteva tornare utile averli collezionati tre.
“Nonostante il pareggio casalingo contro una diretta concorrente – sottolinea Breda – dobbiamo prendere atto che tutte le partite in questo torneo di serie B possono essere pericolose. Ecco perché il fatto di essere riusciti per la seconda volta consecutiva a mantenere inviolata la porta è da considerare positivo e di buon auspicio perché ci deve far acquisire maggiore consapevolezza nei nostri mezzi”.
Un allenatore, quello rossoverde, che cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno. C’è da capirlo. D’altra parte sta allenando una squadra di giovani che necessitano probabilmente di qualche coccola in più anche se a deludere, forse, sono gli atleti con maggiore esperienza come Pereira e Favilli. Domani la Ternana giocherà a Palermo. Una trasferta insidiosa perché i siciliani stanno cercando di raggiungere il secondo posto in classifica, utile alla promozione diretta in serie A.
Il tecnico cambierà qualcosa rispetto al pareggio casalingo? Prima di tutto c’è il modulo se il 3-5-2 proposto contro una squadra che fa le barricate come il Lecco, diventa insormontabile, contro una compagine che desidera vincere e che presumibilmente si scopre potrebbe tornare utile. In avanti meglio Favilli, che al momento della sostituzione era piuttosto arrabbiato, o Raimondo? In mediana è giusto insistere con Luperini che può giovarsi degli inserimenti, o meglio inserire un altro mediano dai piedi buoni come Faticante, che però il tecnico vede come playmaker? Ma in realtà tutto ruota attorno a Ruben Pereiro. L’argentino quando duetta con i compagni di squadra diventa pericoloso dando l’impressione di accendersi e di iniettare ottimismo nei confronti di tutti gli altri. Quando si trova in gabbia fa fatica.