“Questa volta potrebbe toccare davvero a lui dal 1’. Edgar Elizalde a 17 anni insidia Bovo, Coda, Perrotta, Fornasier e Campagnaro: al centro della difesa, Zeman pensa al possibile utilizzo del Millennial uruguaiano. La fase di studio del calcio italiano, per la stellina del Wanderers Montevideo (prestito con diritto di riscatto fissato a 2 milioni per il Pescara), sembra terminata. Il boemo lo ha avuto a disposizione per tre mesi e ne ha seguito i progressi sotto tutti i punti di vista. Ora che la sua difesa comincia a fare acqua da tutte le parti, inserire un giovane di grande qualità potrebbe essere una delle ultime soluzioni a sua disposizione. Elizalde ha nel dna l’aggressività che l’allenatore richiede ai centrali: andare sempre in avanti e non scappare all’indietro, fisicità, corsa (il giovane di Casupà è nato terzino sinistro) e garra sudamericana. Venerdì sera i tifosi del Pescara potrebbero scoprire l’erede di Torreira (stesso club di provenienza, anche se ruoli diversi). Chi lo ha portato in Italia e lo segue fin dal primo giorno pescarese scommette su di lui. Ragazzo umile, ancora timido in mezzo a tanti compagni di squadra con campionati importanti sulle spalle, ma smaliziato e pronto quando si entra in campo. Lo ha fatto vedere nel quarto d’ora giocato sabato scorso contro il Brescia: nessuna titubanza quando il pallone è passato dalle sue parti, e un inserimento su calcio d’angolo che poteva portare al gol biancazzurro. Anche nell’unica partitaintera giocata due settimane fa conlaPrimavera, i segnali sono stati molto positivi. Fuori dal rettangolo verde, Elizalde è un giovane modello. “Tiene el codigo”, dicevano di lui i dirigenti del Wanderers che lo avevano portato a Pescara. Che significa? Che è uno di quelli che ha imparato a rispettare i codici comportamentali del club di Montevideo: allenamento, cura del fisico, educazione, scuola, maturità. Finora non ha steccato in nessuna di queste voci, adesso gli manca il grande test di una partita vera, da titolare, in serie B. […]”. Questo quanto riportato da “Il Messaggero”.