L’edizione odierna de “Il Messaggero – Veneto” si sofferma sulle difficoltà del Pordenone a reperire i soldi necessari all’iscrizione nel campionato di Serie B. Mauro Lovisa, patron del club, attraverso una lettera ha ricordato che tra sette giorni maglia e idee dovranno essere accompagnate dal denaro. Fra 48 ore, mercoledì, scadrà il crowdfunding, la raccolta di fondi avviata dallo stesso Lovisa per creare intorno al Pordenone una seconda squadra, di imprenditori, pronti a sostenere tutti insieme lo sforzo che un sogno di gloria, finalmente raggiunto, impone. E invece niente: dei 2,2 milioni necessari ne sono stati ricavati meno della metà, grazie ai tifosi e amici che sostengono il patron. Entro lunedì 24 giugno si dovranno trovare i 2 milioni e mezzo di euro necessari per iscrivere il Pordenone nel campionato di Serie B, oltre a una fideiussione da 800 mila euro richiesta dal regolamento. Persone che entro lunedì 24 giugno dovranno trovare i 2 milioni e mezzo di euro necessari per iscrivere il Pordenone alla serie B (pena la retrocessione in Terza categoria e la ripartenza da zero), oltre a una fidejussione da 800 mila euro richiesta dal regolamento, che non rappresenta allo stato il problema principale. Il presidente Lovisa, attraverso la lettera aperta, l’ha chiesto, l’aiuto al territorio, ma i suoi colleghi imprenditori cosa rispondono? Il numero uno di Unindustria, Michelangelo Agrusti, ieri ha commentato: «Ci sono due ordini di problemi: uno è iscrivere la società al campionato di serie B, e qui a tutt’oggi non ci è stato comunicato ufficialmente quanti soldi servano. L’altro è un territorio che storicamente crede poco nel pallone e, più in generale, fa fatica a fare quadrato quando si tratta, con elargizioni, di sostenere una realtà importante. È tempo davvero di fare quadrato per non rischiare di lasciar solo Lovisa e che questa splendida avventura possa finire dove era iniziata, praticamente da zero».