Il Messaggero: “Pillon a Palermo. Battesimo di fuoco”
L’edizione odierna de “Il Messaggero” fa il punto della situazione in casa Pescara in vista del match di oggi, in programma alle 15, contro il Palermo: “Battesimo di fuoco per Bepi Pillon sulla panchina del Pescara: oggi pomeriggio il nuovo e terzo allenatore biancazzurro dall’inizio della stagione debutta al Barbera contro il Palermo, una delle tre candidate alle due poltrone per la promozione diretta in serie A. L’obiettivo, seppur molto complicato, è ritrovare la vittoria a due mesi dall’ultima volta (in casa contro la Salernitana). Una sfida improba, contro un’avversaria che oggi ha venti punti di vantaggio sul Delfino e molte più certezze. Il tecnico trevigiano, dopo una settimana di lavoro in cui ha respirato comunque un clima di fiducia e positività attorno a sé e alla squadra, si tuffa nella nuova sfida senza paura e con tutta la sua esperienza: «Le insidie nel campionato di B sono dietro l’angolo – ha detto ieri alla vigilia l’allenatore – . La classifica è corta e credo che bisogna avere equilibrio, senza crearsi delle ansie. Bisognerà pensare di partita in partita».
IL PUNTO FERMO Si comincia da Palermo ripartendo da un punto fermo: la base del lavoro svolto per quasi otto mesi con Zeman: «Zeman, per noi allenatori, è stato un maestro. Io ho cercato di proseguire con il suo lavoro senza stravolgere la squadra. In fase difensiva ho dovuto fare degli accorgimenti, ma non posso fare cose strane. È fondamentale il carattere di un gruppo. Se molli durante una partita alla prima difficoltà, è finita», spiega Pillon, che sta entrando nelle teste dei suoi giocatori per cambiare chip e passare dalla delusione per non aver centrato traguardi di alta classifica alla rabbia per non aver ancora messo al sicuro la salvezza: «Il Pescara non è abituato a lottare per la salvezza e quindi si trova in una situazione strana –precisa il tecnico veneto–. Da fuori è sempre facile parlare. A Cittadella il Pescara ha fatto una bella partita, poi per degli errori individuali non ha vinto la gara. In questi primi giorni ho cercato di rispettare l’identità ma portando degli accorgimenti. A Palermo voglio vedere se il lavoro sviluppato in questi giorni porterà i suoi frutti». Come pensa di fare risultato sul campo di una delle superpotenze della serie B? «Al Barbera, contro una squadra molto forte, voglio una partita coraggiosa, di pressione costante, anche perché io non sono abituato a stare tutti dietro. Non voglio che la squadra stia dietro ad aspettare, dev’essere tignosa e aggressiva». Ha ragione Pillon: se il Pescara se la gioca, può creare problemi ai siciliani. Il 2 a 2 dell’andata ne è la dimostrazione. Alla domanda sul futuro, il tecnico risponde senza esitare:«Devo fare punti, non mi frega del mio futuro: ho tre mesi per raggiungere l’obiettivo fissato e farò di tutto per riuscirci». Formazione praticamente già fatta: 4-3-3 con alcuni ritocchi nella scelta degli uomini. Brugman ci sarà, Cocco potrebbe essere titolare.«Brugman può giocare per me davanti alla difesa ma è un giocatore molto intelligente e quindi può fare anche la mezzala. Insieme a Carraro ho due grandi giocatori in quel ruolo. Conto molto su Cocco, è un grande giocatore e dobbiamo recuperarlo quanto prima: deve sentire la fiducia, se sta bene è uno che in area può far male a tutti. Spero di recuperare anche Campagnaro, che è un giocatore di grande esperienza». A Palermo un derby veneto con il collega Tedino, che al primo anno in una piazza prestigiosa sta lottando per la promozione diretta: «Tedino sta facendo molto bene a Palermo, lo conosco e lo stimo, è una grande persona e ci stringeremo la mano prima del fischio d’inizio». Sperando che, al fischio finale, Pillon sia in campo ad esultare con i biancazzurri per la sua prima vittoria con il Pescara“.