Il Messaggero: “Calcio-scommesse, i pm: 30 nomi, anche dirigenti”
L’edizione odierna de “Il Messaggero” si sofferma sul caso calcio scommesse e i 30 nomi coinvolti.
Si punta alla criminalità che gestisce il giro di affari delle piattaforme illegali. Ma nell’inchiesta della procura di Torino sulle scommesse, che ha già portato all’iscrizione sul registro degli indagati i nomi di Niccolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, comparirebbero anche altri sportivi, procuratori e giocatori. Una trentina di “sportivi”. E del resto è stato lo stesso Fagioli, che davanti alla Procura federale si è autodenunciato, a dire che sapeva che era illegale scommettere su quelle piattaforme «ma che lo facevano tutti», tanto da non ritenere che fosse così grave. Poi ha fornito alla giustizia sportiva nomi e circostanze.
LE AUDIZIONI Procedono così parallelamente gli accertamenti della magistratura e del procuratore federale Giuseppe Chinè, che già domani potrebbe partire con le audizioni degli altri due giocatori coinvolti nell’inchiesta torinese. Ma non soltanto loro: dal materiale consegnato da Fagioli, durante la sua “confessione”, quando ha ammesso di avere puntato anche sul calcio, sono già emersi i nomi di altri calciatori che ora saranno convocati per chiarire la propria posizione davanti alla giustizia sportiva. Proprio la collaborazione garantirebbe al centrocampista della Juve un dimezzamento della pena, ossia una riduzione della squalifica di almeno tre anni. Mentre dal punto di vista penale la vicenda è facilmente risolvibile, anche con un’oblazione di poche centinaia di euro. Intanto in questi giorni anche altro materiale sarebbe arrivato sulla scrivania del procuratore Chinè. Intanto, i siti clandestini su cui avrebbero scommesso i giocatori, sono stati già oscurati.
I CLUB Una questione che riguarda anche i club: le società potrebbero anche decidere la risoluzione dei contratti, anche se si tratta di ipotesi remote. Tuttavia se emergesse che i club erano a conoscenza degli illeciti commessi dai propri tesserati, anche le squadre potrebbero subire conseguenze con penalizzazioni. E il normale andamento del campionato sarebbe così a rischio. Due giorni fa, dopo le accuse dell’ex paparazzo Fabrizio Corona, la Juve ha diffuso una nota per chiarire che il club «non appena ricevuto notizia di un possibile coinvolgimento del proprio tesserato Nicolò Fagioli sul tema delle scommesse ha immediatamente e tempestivamente preso contatto con la Procura federale della Figc». Ma nelle società la preoccupazione è grande.
LA CRIMINALITÀ E mentre vanno avanti le indagini, la procura di Torino prepara la rogatoria per avere accesso al traffico delle piattaforme estere, alcune si troverebbero in Serbia e Romania. È già emerso, dagli accertamenti della Squadra mobile, che giocatori e procuratori avrebbero scommesso anche con “aperture di credito” fino a indebitarsi (per il solo Fagioli si parla di oltre un milione di euro di puntate) e l’ex paparazzo Fabrizio Corona, che da mesi anticipa rivelazioni sull’inchiesta, sostiene che abbia debiti per 70mila euro. I pm torinesi attendono, prima di interrogare Tonali e Zaniolo, l’estrazione della copia forense dei tablet e dei telefonini sequestrati giovedì ai due calciatori che erano in ritiro con la nazionale a Coverciano. La posizione degli sportivi, sebbene di forte impatto mediatico, per la procura, è del tutto secondaria. L’indagine della Dda, partita nel 2022, riguarda i fiumi di soldi che finiscono nel giro di scommesse illegali e i rapporti con le organizzazioni criminali.