Il Messaggero: “Bentivegna e La Gumina verso Pordenone. Se Baccaglini esonerasse subito Tedino? I neroverdi…”

“1) Quindi il Pordenone perderà solamente Tedino, il suo staff e Ingegneri, oppure il tecnico porterà con sé qualcun altro a Palermo? È chiaro che ogni allenatore, dopo una stagione del genere, vorrebbe riavere tutto il team vincente. La scaramanzia, poi, nel calcio impera. Ma di giocatori che possono seguire il gruppo sembrano pochi: forse Gianvito Misuraca, che più volte Tedino ha definito fuoriclasse. Il centrocampista è palermitano e cresciuto nel Palermo, la serie B è una categoria che ha già frequentato per anni col Vicenza. Un elemento che ci può stare, anche se dovrà uscire da un contratto coi neroverdi che lo lega sino al 2019. Anche Sergio Suciu piace e non c’è da sottovalutare l’addio di Buratto, giocatore atleticamente da serie A, per cui il mister stravede. 2) Chi sono i fedelissimi del tecnico del Pordenone, che potrebbero andare altrove visto l’addio del loro “vate”? Tutti – chi più, chi meno – i giocatori sono legati al trainer, considerato che per molti è stato determinante nelle loro carriere. Con Stefani e De Agostini il rapporto è eccellente, ma entrambi i giocatori rimarranno a Pordenone, convinti nel proseguire il progetto della proprietà. Tomei, a quanto pare, se andrà da Pordenone anche perché non rientra più nei progetti della famiglia Lovisa. In generale, per liberarsi del club molti giocatori dovranno affrontare la società, a cui sono legati da vincoli pluriennali. Sono solo 4 i giocatori (De Agostini, Martignago, Marchi e D’Arsiè) in scadenza. 3) Cosa ci guadagna il Pordenone dall’accordo con Zamparini? Sicuramente molto dal punto di vista tecnico. La squadra cittadina può diventare la “palestra” di tanti giocatori sotto contratto con i rosanero: i primi potranno essere Bentivegna e La Gumina. In questo senso il presidente dei siciliani è molto contento della collaborazione, anche perché tanti suoi “dipendenti” può osservarli da vicino essendo residente ad Aiello del Friuli. 4) I ramarri lotteranno ancora per la serie B dopo gli eventi di questi giorni? Sarà difficile ripetere le ultime, trionfali, stagioni: la premessa è doverosa. Tuttavia la società ha ribadito in più circostanze che la squadra non sarà smantellata e che anzi, arriveranno dei rinforzi di spessore per poter disputare un campionato di alto livello. Molto dipenderà però dall’allenatore: la scelta sarà decisiva, il condottiero incide tanto nelle sorti di un gruppo. 5) C’è la possibilità che una società in B non si iscriva, e quindi di sognare un ripescaggio in B?Al momento no, perché i club a rischio sono retrocessi in Lega Pro: Latina, già fallito, e Vicenza, in grossa difficoltà. Anche se i ramarri fossero arrivati in finale, non vincendo difficilmente sarebbero saliti nella categoria superiore. 6) Questione stadio: perché è stato indicato il Rocco di Trieste nel documento relativo alle licenze? Il Pordenone gioca al Bottecchia grazie a una deroga, l’ennesima concessa dalla Lega Pro. Doveva indicare un impianto di riferimento omologato ed è stato scelto quello giuliano, anche grazie all’intercessione del vice-governatore Sergio Bolzonello. 7) Ultimo aspetto: se i tempi per l’atteso closing a Palermo dovessero dilatarsi molto e alla fine il nuovo proprietario scegliesse un altro tecnico, che ne sarebbe di Tedino? Tornerebbe a Pordenone o rimarrebbe “a piedi”? Difficile dare una risposta precisa. Sicuramente, come dichiarato dal direttore sportivo Matteo Lovisa, entro una settimana il nodo tecnico va sciolto. I neroverdi ovviamente non possono aspettare a lungo…”. Questo quanto riportato da “Il Messaggero”.