“Con la zona play-out arrivata ad un solo punto di distacco, il Pescara ricomincia dalla difesa a quattro. La prima certezza di Pillon, dopo due giorni di lavoro alla guida della squadra biancazzurra, è il ritorno alla terza linea già utilizzata da Zeman nei mesi scorsi. Il nuovo tecnico lo ha detto subito, non intende improvvisare, ma anzi punta a riallacciare il filo conduttore che ha portato il Delfino dalla scorsa estate a un mese fa, circa, a lambire la zona play-off. Con mille difficoltà e senza mai incantare, quando in panchina c’era il boemo, ma con una coerenza tattica che garantisce, a nove turni dalla fine del campionato, qualche certezza per Fiorillo e compagni. Logico che il primo lavoro del 62enne trevigiano oggi è psicologico: il Pescara è una squadra senza una sua forte identità, senza giocatori carismatici in mezzo al campo (il più rappresentativo, Campagnaro, è infortunato) e adesso anche impaurita dal rischio concreto di scivolare in piena zona retrocessione. Tatticamente, quindi, Pillon vuole aggiungere solo qualche pillola della sua idea di calcio per ritrovare quello che più serve al momento ai biancazzurri: il risultato. Il ritorno alla linea a quattro dietro, sperando di poter impiegare ancora per qualche partita gli esperti del gruppo (sia Bovo che Campagnaro sono fuori al momento), dovrebbe essere la base per dare solidità alla squadra. Fiamozzi candidato alla prima da titolare in questa stagione sulla destra, Crescenzi a sinistra: sono loro i candidati a prendere posto sulle fasce, considerando che Mazzotta è infortunato e Balzano ha giocato le ultime partite senza mai rifiatare, e che l’altra alternativa è il 2000 Elizalde, adattato al ruolo essendo un centrale. In mezzo al campo, il punto interrogativo di queste ore è legato a Brugman: il play della squadra resta il capitano, con Valzania e, probabilmente, Coulibaly interni in grado di dare fisicità e forza. Machin al momento è candidato a debuttare in mezzo al campo al posto di Brugman, se l’uruguaiano non dovesse recuperare in tempo per domani pomeriggio. L’ex bresciano è l’unico giocatore disponibile visto che a Palermo mancherà Carraro, squalificato per un turno, che nelle settimane successive potrebbe fare comodo in regia per avanzare Brugman alle spalle delle punte. Out anche Proietti. L’allenatore trevigiano sembra aver puntato sul 4-3-3, ma cambiando qualche concetto applicato nell’era Zeman. Se con il boemo la squadra si abbassava troppo, oggi Pillon chiede di andare a recuperare palla nella metà campo avversaria. Il lavoro di maggior sacrificio spetterebbe agli esterni d’attacco, ma in rosa Pillon ne ha trovati in abbondanza (Mancuso, Capone, Falco, Yamga, Baez) e per questo potrà anche sfruttarne la rotazione. Il tridente di Palermo vedrà sicuramente in campo Mancuso a destra e Capone a sinistra, con uno tra Pettinari e Cocco al centro. L’attuale capocannoniere biancazzurro è più adatto a giocare sul filo del fuorigioco e sfruttare eventuali ripartenze, l’esperto ariete sardo è funzionale per manovrare con la squadra e creare spazi per gli esterni o la mezzala. Cappelluzzo e Bunino pronti a scompigliare i piani dell’allenatore. In attesa di completare la sua prima settimana di lavoro e poter fare le scelte più ponderatepossibili, Pillon guarda anche al calendario. Il tecnico ha fissato in 12 punti la tabella salvezza nelle ultime 9 partite della stagione, ovvero 4 vittorie da centrare da qui alla fine. Significherebbe chiudere in classifica con 49 punti. Prima di giocare gli scontri diretti contro Pro Vercelli, Cesena, Ternana, Novara e Ascoli, potrebbe fare la differenza far saltare pronostici e tabelle delle concorrenti con un risultato importante, magari sabato a Palermoe nella prossima in casa contro il Bari”. Questo il punto in casa Pescara riportato dall’edizione odierna de “Il Messaggero”.