Il merchandising City esempio di business per i rosanero
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul business del City sul Merchindising, un esempio per il Palermo.
Nella città che vive di calcio, nel giorno di una partita di Premier del Manchester City, lo store dello stadio vende fino a 1000 magliette da 70 pound l’una, 9 in più se ti vuoi far stampare il nome sulla casacca celeste. E altre 25 sterline se vuoi entrare nel museo del City, che ti accoglie mettendo in mostra la maglia nera del 1894, realizzata dai cotonifici della grande industria tessile mancuniana della Rivoluzione Industriale. È il rituale del City store, dove Guardiola ti osserva dalla vetrina del mega negozio a due piani che campeggia all’esterno dell’Etihad Stadium, appena dopo le tre statue erette alla memoria di monumenti come Aguero, Kompany e Silva. È in questo pianeta che è entrato anche il Palermo. «Presto – dicono dal media center dell’Etihad Campus – vedrete l’aquila rosanero affiancata a tutti gli altri».
È il calcio che si vende non solo sul campo, non solo in tv, ma anche con i gadget. «Prima e dopo un big match riusciamo a vedere fino a mille maglie», dice un commesso, che allestisce con i colleghi gli scaffali in vista del grande derby dell’1 ottobre contro lo United. È un campionario del feticismo “Citizens”: gagliardetti, tazze, anelli, borracce, cappellini, t-shirt celebrative, felpe, zaini, portachiavi, bracciali.
«Oggi è tranquillo e abbiamo ricevuto appena 300 visitatori, ma spesso ne facciamo mille e siamo aperti pure quando si gioca», dice l’impiegato del museo del City. La macchina da guerra del merchandising è stata affidata a Stichd, la planetaria. Basta leggere i nomi delle città con club supporter sparsi per il mondo riportate nelle torri dello stadio: Mumbai, Nairobi, New Jersey, New Mexico e così via.
Un modello di business che porta un brand in tutto il mondo e che nel prossimo futuro potrà essere utilizzato dal Palermo. Anche i rosanero si affidano al momento a una società esterna che gestisce il merchandising e hanno già in passato sperimentato la vendita di maglie celebrative, come quella del centenario o anche solo t-shirt per i fedelissimi.
Anche il Palermo ha una rete potenziale di milioni di tifosi, sparsi per l’Italia e per il globo, a partire dagli Stati Uniti e dal Sud America, ma anche in Nord Europa, Inghilterra compresa. E allo stadio “Barbera” c’è già uno store da sviluppare, magari in sinergia con il museo del calcio rosanero che si trova ai piano superiore.