Il Mattino: “Salernitana, Cerri e Raimondo cercano il gol. Il Palermo porta bene”

La Salernitana ha sempre avuto un rapporto speciale con i suoi centravanti, tra colpi di mercato e scommesse più o meno riuscite. Da inseguimenti lunghi e travagliati come quelli per Di Napoli e Coda, fino a trattative lampo come quella che ha portato a Salerno Alberto Cerri, deciso fin da subito a sposare il progetto granata.
L’attaccante ha esordito con il botto, segnando tre gol nelle prime due partite di gennaio, contro Sassuolo e Reggiana. Ma quella partenza bruciante sembra ora pesare come un macigno: sono otto partite consecutive che il suo nome non compare più nel tabellino marcatori.
Il precedente di Coda e la sfida col Palermo
Come sottolinea Pasquale Tallarino su Il Mattino di Salerno, non è la prima volta che un bomber granata attraversa un lungo digiuno. Massimo Coda, nella stagione 2015-2016, rimase senza gol per nove giornate prima di sbloccarsi con una doppietta contro il Lanciano e poi trascinare la squadra alla salvezza con un rigore decisivo contro il Latina.
Cerri spera in un destino simile, e la prossima avversaria potrebbe essere quella giusta per invertire la rotta. Il Palermo, infatti, gli porta bene: la scorsa stagione, con la maglia del Como, riuscì a segnare ai rosanero su calcio di rigore. Stavolta, però, meglio lasciare il compito a uno specialista come Verde, viste le difficoltà dagli undici metri.
Djuric, un segnale dal passato?
Un altro dato statistico potrebbe sorridere a Cerri. Milan Djuric, nella stagione del suo arrivo a Salerno, impiegò 29 giornate prima di segnare il primo gol. Ci riuscì contro il Venezia all’Arechi, lo stesso stadio e la stessa data di Salernitana-Palermo di quest’anno: 30 marzo.
Cerri ha un altro dato dalla sua parte: nei sei precedenti contro i siciliani, non ha mai perso, con un bilancio di tre vittorie e tre pareggi. L’ultimo successo lo ha ottenuto con il Perugia di Breda, giocando nel 3-5-2 con Di Carmine come compagno di reparto.
Raimondo, segnali di nervosismo: ora serve la reazione
Se Cerri attende di sbloccarsi, un altro attaccante aspetta il suo momento: Antonio Raimondo. Dopo una settimana complicata e la panchina contro il Bari, il giovane centravanti ha mostrato qualche segnale di frustrazione. Durante il match del San Nicola, ha lanciato due bottiglie a bordo campo e ha colpito il tetto della panchina con un gesto di stizza.
Breda lo ha voluto a Salerno e lo ha aspettato, ma il bene supremo è la salvezza in Serie B. Se persino Caligara, nonostante la fiducia dell’allenatore, ha pagato scelte tecniche, vale lo stesso per tutti. E l’unico modo per rispondere è quello più semplice per un attaccante: segnare.
Salernitana-Palermo, tra storia e attaccanti decisivi
La sfida con il Palermo ha sempre avuto un significato speciale all’Arechi. Nei precedenti successi granata, il protagonista è sempre stato un centravanti. Dal doppio gol di Mendil in Coppa Italia nel 2004-2005 ai sigilli di Tulli, Vignaroli, Babù, Lazzaro e Pisano, ogni vittoria sui rosanero è passata dai piedi di un bomber.
Ecco perché Cerri e Raimondo devono farsi trovare pronti. La Salernitana ha bisogno di loro, di una scintilla che riaccenda l’attacco e metta fine a un digiuno che sta diventando un peso. L’Arechi attende, con la speranza che il 30 marzo possa diventare la data giusta per il riscatto.