Il Mattino: “Padova-Palermo meno 1. Il ritorno dei tifosi baby. Selfie e regali alla Guizza”
L’edizione odierna de “Il Mattino” si sofferma sulla preparazione del Padova in vista della finale con il Palermo e sull’affetto dei tifosi biancoscudati.
Le emozioni uniche di una vittoria come quella contro il Catanzaro, il dolce sapore dell’attesa di una finale così prestigiosa come quella contro il Palermo, ma soprattutto la magia del calcio e di gesti che rimangono scolpiti nel cuore come il gol di Chiricò al 97’. Tutta una miscela di ingredienti che ha fatto scoccare la scintilla in una nuova generazione di tifosi. È la vigilia di Padova-Palermo, la finalissima che vale la promozione in Serie B. È l’appuntamento con il destino per i biancoscudati che si trovano di fronte non solo la possibilità di un salto di categoria fondamentale per il futuro della società, ma anche la responsabilità di far innamorare una nuova fetta di tifosi che fino a poche settimane fa non sapeva nemmeno di poter acclamare dei beniamini anche a due passi da casa. Ed è una missione possibile perché la scintilla è già scoccata.
Giovedì pomeriggio, giorno di festa e ultimo allenamento a porte aperte della settimana, una schiera di bambini accompagnati dai genitori è corsa alla Guizza per vedere da vicino i giocatori del Padova. Alcuni di loro erano stati allo stadio domenica e si erano divertiti tanto, altri hanno visto e rivisto sui social quella punizione all’ultimo respiro che ha cambiato il corso della storia. E così il più acclamato dai piccini non poteva che essere lui, Cosimo Chiricò. Il fantasista brindisino ha bisogno di essere coccolato per rendere al meglio e mai come in questo momento si sente amato. Quei bambini che hanno iniziato la stagione sognando un giorno di incontrare Mbappe o Ronaldo, giovedì hanno fatto la fila per un autografo o una foto con Mino. E lui non si è tirato indietro, anzi è stato il primo, una volta fini to l’allenamento, a correre verso la recinzione e raggiungere i piccoli tifosi che lo stavano chiamando. «Volevo dirti una cosa: quella punizione era proprio bella», si esprime con tutto il candore possibile un bambino, mentre Chiricò sorride e gli risponde: «Sono sicuro che an[1]che tu sei capace di batterla così».
Selfie, sorrisi e incoraggiamenti, mentre qualche compagno prende in giro Mino: «Sono i tuoi compagni di classe?». E intanto i giovani tifosi si esaltano sempre di più quando da bordo campo vedono correr verso di loro anche altri giocatori. Magari altrove sono scene che si ripetono con frequenza ma a Padova non si vedevano almeno da 11 anni, quando il numero preferito non era il 32 ma il 92 di El Shaarawy. E quando questi bambini non erano ancora nati. Dopo Chiricò arriva Ronaldo e anche lui viene sommerso dall’abbraccio. Poi è il turno di Ceravolo e Santini. E giù applausi per entrambi. Soprattutto per il secondo, anche perché nella sessione finale di tiri in porta è stato il più preciso: «Hai il piede caldo, devi tirare di più in partita. Vedrai che segni!», lo sprona un tifoso, che i tempi di El Shaarawy se li ricorda bene e probabilmente anche quelli di Nereo Rocco. La passerella finale, dopo qualche foto di rito anche con mister Oddo, se la prende Donnarumma. «Puoi portare Gigio a fare un giro a Padova?», gli chiede un bambino. «Certo, verrà sicuramente», la risposta di Antonio, al quale poi lo stesso tifoso domanda: «Mi regaleresti un paio di guanti?».