L’edizione odierna de “Il Mattino” si sofferma sulla gara vinta dal Padova contro il Catanzaro.
Se il rugby, con due scudetti conquistati sabato nel giro di poche ore, fa di Padova la capitale della pallaovale italiana, il calcio ci regala un’altra gioia immensa: per il secondo anno di fila il Biancoscudo è in finale playoff di Lega Pro e si giocherà il quarto (ed ultimo) posto utile per salire in Serie B con il Palermo, fra andata (domenica 5 giugno all’Euganeo) e ritorno (domenica 12, vigilia di Sant’Antonio, al Barbera). B
ella e tremendamente sofferta la vittoria nella semifinale di ritorno, dopo lo 0-0 di mercoledì scorso, ottenuta in rimonta – una caratteristica che ha contraddistinto quasi tutta la stagione regolare – di fronte ad un Catanzaro che ha giocato alla pari, se non meglio per alcuni tratti, ma che non aveva fatto i conti con il grandissimo carattere e la voglia rabbiosa di successo di Ronaldo & C.
Una qualificazione maturata agli sgoccioli del lungo recupero concesso dall’arbitro Rutella e per merito di
chi, se non di Cosimo Chiricò, il folletto di Mesagne, che calcia le punizioni in modo magistrale? Il suo sinistro a giro si è infilato nell’angolo alla destra dell’impietrito Branduani, facendo saltare tutti in aria dai seggiolini, con un boato che erano anni che non sentivamo. Quando già ci si era convinti di andare ai supplementari, il Padova ha trovato grazie al suo giocatore di maggior classe il grimaldello utile a scardinare la porta avversaria e a far pendere l’ago della bilancia in modo decisivo dalla sua parte.