L’edizione odierna de “Il Mattino” si sofferma sull’Avellino, pronto a ripartire dopo il flop ai playoff.
La prima pietra, quella angolare con impresso il nome del nuovo allenatore che dovrà reggere l’impianto del nuovo Avellino, non si può affatto sbagliare. Un motivo sacrosanto per riflettere e valutare con attenzione le varie ipotesi prima di operare la scelta definitiva. Inevitabilmente la ricerca, partita da mercoledì sera, finirà per sfociare in un vero e proprio casting con candidati, esperti ed emergenti, alla successione di Carmine Gautieri destinato all’addio senza possibilità di appello. Legato contrattualmente ai biancoverdi fino al 30 giugno, con obbligo di rinnovo in caso di conquista della finale post season, il trainer partenopeo saluterà senza entrare nemmeno nella rosa dei papabili che a metà della prossima settimana, presumibilmente mercoledì, Enzo De Vito presenterà sul tavolo di Angelo e Giovanni D’Agostino. Una lista di allenatori papabili tra i quali potrebbe uscire il tecnico della ricostruzione sul cui profilo si proverà a trovare un’intesa comune.
Nella categoria degli esperti, capeggiata da Massimo Rastelli con il quale De Vito intrattiene rapporti eccellenti e costanti, ci sono anche Roberto Boscaglia, 54enne ex Trapani interpellato prima di prendere Gautieri ma era sotto contratto a Palermo, e il 64enne Bruno Caneo, reduce dal fantastico campionato con la Turris rovinato solo nel girone di ritorno dal Covid. Tre nomi con pro e contro da mettere sulla bilancia: Rastelli, le cui quotazioni appaiono comunque in ribasso, ha il vantaggio di conoscere Avellino dove ha vinto ma anche lo svantaggio di avere già parte della tifoseria scettica nei suoi confronti per il polemico addio e i recenti esoneri. Percorso abbastanza simile a quello di Roberto Boscaglia che adesso, pur di rilanciarsi, accetterebbe anche un contratto meno esoso e annuale.