L’edizione odierna de “Il Mattino” si sofferma sulla preparazione del Padova in vista della sfida contro il Palermo.
È cominciata ieri la settimana più importante dell’anno per il Padova. Anzi, del triennio. Giusto per non caricare troppo la finale di domenica prossima. Ma è cominciata con un segnale importante, da non sottovalutare. Ieri pomeriggio all’allenamento di ripresa dopo la sconfitta contro il Palermo mister Massimo Oddo ha avuto a disposizione tutti i giocatori. A parte Busellato, ma la sua stagione è finita da tre mesi dopo quel maledetto strappo. Tutti presenti il giorno della ripresa degli allenamenti. Non c’è una statistica in merito ma probabilmente non era mai successo. Il martedì solitamente c’è sempre chi ha qualche acciacco, chi sente ancora i postumi della domenica e via discorrendo. Oddo, dopo l’esaltante vittoria contro il Catanzaro, aveva detto: «Un successo del genere ti fa rinasce, vorranno esserci tutti al primo allenamento, nessuno sentirà dolore». Beh, il fatto che questo sia accaduto dopo la bruciante sconfitta nella finale d’andata, davanti ai 13.700 dell’Euganeo, è un segno forse ancora più positivo.
Nonostante l’ottima tenuta difensiva mostrata soprattutto nella semifinale contro il Catanzaro, il 3-4-3 visto domenica scorsa contro il Palermo non ha sortito gli effetti sperati per il Padova. La squadra, probabilmente anche a causa dell’atteggiamento aggressivo degli avversari, ogni tanto ha perso compattezza, i reparti si sono lungati e il centrocampo ha faticato un po’ in entrambe le fasi. Per questo sembra probabile che a Palermo, quando bisognerà vincere per forza di cose, Oddo scelga il tornare al passato riproponendo il 4-3-3 che tanto bene ha funzionato all’inizio della sua gestione. Fuori, quindi, un difensore centrale e la scelta per forza di cose cadrà su Ajeti che è squalificato. Da capire se possa essere confermato Gasbarro al fianco di Valentini o riproposto uno tra Monaco e Pelagatti. A centrocampo dovrebbe rientrare Dezi dal primo minuto. Da non escludere anche uno schieramento più offensivo come il 4-2-3-1, visto che anche in coppa Italia contro il Sudtirol. In quel caso fu Dezi ad agire da trequartista, un ruolo in cui potrebbe giostrare anche Ronaldo per permettere al brasiliano di avvicinarsi alla porta.
La nota dolente del Padova, ultimamente, è la scarsa attitudine a segnare. Non il massimo in vista di una finale in cui c’è solo un risultato a disposizione. Nelle ultime nove partite tra stagione regolare e playoff il Padova ha segnato appena sei reti. Quattro di questi portano la firma di Cosimo Chircò, tre sono arrivati su calcio da fermo. Sì, è un problema al quale va studiato assolutamente un correttivo. Non si può spiegare tutto con l’assenza di un centravanti che segni, ma nemmeno trascurare questo aspetto. Ceravolo è stato il trascinatore del girone d’andata con 9 gol, ma dopo l’infortunio accusato nella sosta invernale non si è più ritrovato e ha segnato solo due reti nel 2022. Al suo posto sta giocando Santini, encomiabile come spirito e impegno, ma autore di un solo gol in questa stagione. Poi c’è sempre Cissè, una grande incognita, oltre a Nicastro quasi sparito dai radar. La scelta del centravanti a cui affidare la maglia da titolare a Palermo sarà una delle più delicate per il tecnico. In tanti chiedono a gran voce il ritorno di Ceravolo.