Il Mattino: “La finale playoff (-3). Sabatini: «Domenica sarà una finale secca e mi viene da sorridere pensando che i 35mila del Barbera possano incidere solo dalla parte del Palermo»

L’edizione odierna de “Il Mattino” si sofferma sulla finale tra Padova e Palermo e riporta alcune parole di Sabatini.

Nessuno è entrato nella storia del Padova degli ultimi 30 anni quanto Carlo Sabatini. Con la sua classe, la sua pacatezza, i suoi modi gentili. Era lui il tutor di un certo Alex Del Piero prima che diventasse Pinturicchio. C’era lui ieri sera allo stadio Euganeo a salutare i giovani calciatori dell’Academy e dell’attività di base che hanno appena concluso la stagione. E in mezzo a queste generazioni così lontane, c’era lui sulla panchina del Padova che vinceva gli spareggi di Busto Arsizio e Trieste. Eccoli qui i corsi e ricorsi di una storia che si ripete.

Nel 2009 per essere promossi in Serie B i biancoscudati potevano solo vincere nella finale playoff di ritorno in casa della Pro Patria: fatto. Nel 2010 per restare in Serie B i biancoscudati potevano solo vincere nella finale playout di ritorno in casa della Triestina: fatto. Domenica i biancoscudati per guadagnare la B dovranno soltanto vincere in casa del Palermo: come si fa? «Pensando di non partire svantaggiati», spiega Carlo Sabatini.

«Io ricordo che prima delle due finali, sia a Busto che a Trieste, dissi ai ragazzi che avevamo il 50 per cento di possibilità di farcela. Esattamente come gli avversari. Stava a noi, con determinazione e capacità di tirare fuori il meglio, riuscire ad aumentare queste chance. Non so cosa dirà Oddo e non mi permetto di dargli nessun tipo di consiglio, anche perché ogni gruppo ha le proprie peculiarità. Ma pure in questo caso sono convinto che il Padova abbia il 50 per cento di possibilità di farcela. La vittoria dei rosanero all’andata non incide nulla e non sposta gli equilibri.  Domenica sarà una finale secca e mi viene da sorridere pensando che i 35mila del Barbera possano incidere solo dalla parte del Palermo».

Perché? «Di sicuro i rosanero avranno un gran tifo a favore ma una cornice del genere aiuta i giocatori più  importanti a tirare fuori il meglio di sé. E il Padova ne ha un sacco di giocatori importanti. Non penso solo agli uomini di maggior talento, ma anche a quelli di grinta e cuore. Anzi, penso soprattutto a loro. A quelli che possono fare la differenza con una corsa in più, con un recupero quando le energie scarseggiano, con una sgroppata decisiva sulla fascia. Ve lo ricordate quanto incise Falsini nel 2009? Il Padova ha molti giocatori che in un’atmosfera infuocata come quella del Barbera possono esaltarsi. Sono fiducioso».

Essere obbligati a vincere in trasferta una finale, da che mondo è mondo, è sempre considerata un’impresa. Come si fa a togliere questo tarlo dalla testa dei giocatori? «Pensando che non ci trova di fronte a un problema ma a un’opportunità. È una partita secca, bisogna giocarla come tale e la gara d’andata non ha determinato niente».

Quanto vale la promozione in Serie B? «In termini di entusiasmo è qualcosa di impagabile e io l’ho provato sulla mia pelle. Dopo un successo del genere la città riscopre grande passione, si avvicina alla squadra e genera un interesse che fa bene a tutto il movimento, compreso il nostro del settore giovanile. Con i 13.700 che hanno affollato l’Euganeo domenica scorsa si è già accesa una scintilla fortissima e sta a noi non disperderla. Il pubblico ha mostrato un segnale di grande maturità e attaccamento, sostenendo sempre la squadra e applaudendola anche dopo la sconfitta. È un tesoro da custodire e portare avanti».

Questo entusiasmo fa bene anche al vivaio? «Certo. La promozione in Serie B per noi sarebbe importante perché permetterebbe ai giovani di competere contro avversari più blasonati. Come tecnici sfruttiamo quest’ondata anche a livello motivazionale. I nostri talenti sognano di esordire in prima squadra. Ora che hanno visto l’Euganeo pieno desidereranno ancor più ardentemente raggiungere questo sogno».

Che stagione è stata per il suo settore giovanile? «Davvero positiva a livello di risultati: la Primavera è stata promossa, l’Under 17 è alle final four, l’Under 16 può conquistare la finale Scudetto. Molto soddisfacente anche per la crescita dei ragazzi dell’attività di base. Abbiamo potenziato il lavoro di scouting, la ripresa dopo la pandemia è stata intensa e lavoriamo per portare il vivaio a livelli sempre più alti. La società ci sta supportando molto, un centro sportivo di proprietà sarebbe il massimo».

 

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Redazione Ilovepalermocalcio