Il Mattino: “Il Citta si scopre di nuovo grande. Sesto successo e terzo blitz in casa di una retrocessa”
“Il Citta è di nuovo grande. Gioca una partita quasi perfetta ed espugna il “Barbera”, stadio dove nei due precedenti con i rosanero andati in scena sino a ieri aveva sempre perso, con lo stesso punteggio (3-1). È il secondo k.o. per i siciliani, apparsi fuori fase e probabilmente, al di là degli indiscussi meriti degli avversari, frastornati dall’incredibile vicenda della richiesta di fallimento del club rosanero avanzata dalla Procura, che contesta a Zamparini e ai suoi di aver creato un “buco” di 70 milioni di euro. Il sesto successo dei granata – terzo lontano dal Tombolato – vale il nono posto, a quota 21, una lunghezza appena sotto la zona playoff, ma a 5 punti dalle due capolista Bari e Parma. Prova superlativa e attaccanti che si sono finalmente sbloccati, anche se il punteggio, per ciò che ha creato il Citta, avrebbe potuto essere persino più largo. Caccin fuori dopo 28’, c’è Pezzi. Nel primo tempo la figura migliore la fanno gli ospiti, ai quali ancora una volta Venturato ha cambiato volto. Non convince, però, la scelta di Caccin terzino destro, con spostamento di Salvi dalla parte opposta, perché il ventenne viene preso d’infilata dal più in palla dei rosanero, quel Chochev che si fionda spesso sulla sinistra e mette cross pericolosi in mezzo, quando non decide di concludere direttamente a rete. Le novità sono soprattutto dalla trequarti in su: c’è il ritorno da titolare di Chiaretti, il che non esclude Schenetti, riportato sulla linea dei centrocampisti, e c’è soprattutto la proposizione della coppia offensiva Strizzolo-Kouamé, che avevano duettato insieme dall’inizio solo nella vittoriosa trasferta di Pescara. Il Palermo si muove a ritmi bassi, affidandosi, oltrechè alle iniziative dell’esterno bulgaro, a qualche guizzo di Embalo, mentre Nestorovski è annullato dalla guardia feroce di Scaglia. Il Citta è più manovriero ed organizzato, ma in rapporto a ciò che costruisce finalizza poco. È pur vero che, si eccettua una respinta a mani aperte di Alfonso su Chochev (23’) e una mischia precedente in area granata, con un falletto di Iori sul bomber macedone su cui ci poteva stare il rigore (18’), più un’occasione per Embalo su appoggio di Nestorovski (19’), l’undici di Tedino non va. E allora il rammarico è tutto per ciò che potrebbe essere e non arriva sul fronte padovano, ovvero un rasoterra di Salvi su cui Posavec si distende in tuffo e respinge, ma nessuno è pronto a ribadire in rete (5’), una punizione a giro di Chiaretti su cui l’estremo difensore vola e smanaccia in angolo (14’), una deviazione acrobatica, sugli sviluppi di un corner, di Strizzolo, stimolato dal confronto con il suo vecchio allenatore a Pordenone, che Iori non riesce a correggere in porta da due passi (17’), e un intervento in scivolata mancato dallo stesso gigante friulano su conclusione di Schenetti (27’). La mossa di Venturato di togliere, ad un certo punto, Caccin e di inserire Pezzi, proprio per bloccare le scorribande di Chochev, rimette le cose a posto e garantisce una maggiore robustezza dietro. Il “numero” di Kouamé. Quando tutto lascia pensare che si vada al riposo sullo 0 a 0, il Cittadella tiene fede alla sua nomea di formazione che in Serie B sta segnando più di tutte nei 15’ finali del primo tempo – 7 reti con questa, fra il 31’ ed il 45’ – e passa in vantaggio con una “genialata” di Kouamé. Cross da destra di Pezzi, mischia in area, Pasa tocca all’ivoriano, che si gira su se stesso, mandando a vuoto due difensori, e di sinistro trova l’angolo, complice una leggera deviazione di Bellusci (43’). Finalmente Strizzolo. È nella ripresa che il Citta legittima, con pieno merito, il blitz. Agendo di rimessa e contenendo con efficacia la scialba e arruffona controffensiva rosanero, Iori & C. dominano la scena e l’effetto di tale supremazia è il raddoppio di Strizzolo, pronto a ribattere alle spalle di Posavec un pallone respinto dal portiere su conclusione di Schenetti, dopo azione ispirata da Chiaretti (19’). Alfonso blinda il successo con un paratona su botta da lontano di Coronado (23’) ed il resto lo fanno i difensori, implacabili in marcatura. Salvi, che gioiello. Alla festa partecipa alla fine anche Salvi, il terzino-goleador che confeziona il tris da favola con una bordata meravigliosa da fuori area, che manda la sfera nel sette alla destra dell’incolpevole Posavec (37’). Torna dunque il sereno, dopo la sconfitta interna con il Parma. Sono da prendere così, i granata, senza mezze misure. Ma il fatto che abbiano espugnato in serie Empoli, Pescara e Palermo, cioè i campi delle tre “retrocesse” dalla Serie A, significa che hanno carattere e qualità da vendere. Se arrivasse la tanto auspicata continuità…” Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Mattino di Padova”