L’edizione odierna de “Il Mattino di Padova” si sofferma sugli episodi folli accaduti nel corso della gara di ieri tra Padova e Catania.
In una notte surreale il Padova piega 2-1 il Catania nella finale d’andata di Coppa Italia di Serie C: una partita che passerà alla storia per i disordini scoppiati all’intervallo dentro lo stadio Euganeo. Pochi minuti dopo la fine del primo tempo, con le squadre già negli spogliatoi, un gruppo di ultras del Catania è riuscito ad aprire uno dei portoni che separa la curva nord dalla pista di atletica. A quel punto circa una cinquantina di facinorosi siciliani si sono riversati in campo, correndo verso il settore di tribuna Est occupato dai tifosi padovani, contro cui hanno lanciato diversi fumogeni e petardi, strappando anche uno striscione. Si sono vissuti atti mi molto concitati con i tifosi del Padova che sono corsi verso i rivali, ma sono rimasti all’interno del settore, senza scavalcare la cancellata.
La situazione è tornata alla calma dopo quasi una decina di minuti, quando è entrata in campo la polizia che ha fatto rientrare, con alcune cariche, i tifosi ospiti nel proprio settore, bloccandone qualcuno per identificarlo. Una scena di guerriglia urbana a cui non si era più abituati che riporta alla mente l’ultimo precedente allo stadio Euganeo, quando nel 2006 i tifosi dello Spezia festeggiarono la promozione in Serie B, invadendo il campo e scontrandosi con i padovani. Un episodio che può avere ripercussioni sulla sfida di ritorno (si potrebbe giocare a porte chiuse o in campo neutro) ma che ha avuto conseguenze anche sulla stessa partita di ieri.
Tre tifosi del Catania fermati e portati in questura, la loro posizione è al vaglio della polizia, qualche notizia in più la si saprà oggi. Una decina i tifosi che sono stati presi con la forza dal campo di gioco che avevano invaso e portati fuori dallo stadio da polizia e guardia di finanza. I tifosi ospiti sono rimasti bloccati dalle forze dell’ordine almeno fino alle 23.15 nel loro settore per evitare un ulteriore contatto con i padovani. In tarda serata sono stati rivisti i filmati delle telecamere a circuito chiuso dello stadio e delle telecamere di alcuni poliziotti della Digos per ricostruire i fatti. Da quello che è emerso da una fonte della polizia tutto è iniziato da un tifoso ospite che ha scavalcato il cancello che divide il settore dove erano stati fatti confluire i 1.841 supporter catanesi da quello biancoscudato e ha azionato il maniglione – che evidentemente non era stato chiuso a chiave – aprendo il varco agli altri ultras.
Una sessantina in tutto che si sono diretti con fare poco amichevole verso i padovani della gradinata, verso la Fattori. La polizia è arrivata in forze in alcuni minuti riportando i tifosi nel loro settore riservato, anche con qualche violenta carica. In tarda serata dalla questura non risulta vano feriti tra gli agenti, mentre dal sindacato Fsp si parlava di almeno un agente contuso. «Ennesima vile aggressione ai danni dei poliziotti per un incontro di calcio. Non servono più parole i poliziotti devono tornare a casa sani» sbotta Luca Capalbo, segretario provinciale Fsp «Siamo difronte ad uno stato di guerriglia ormai giornaliera».