“Un anno e mezzo nel Palermo, un anno nel Napoli. Gol, qualche prodezza, diversi rimpianti. Quelli che non ha avuto nella sua Catania, dove è stato un idolo e il protagonista in sette stagioni. Giuseppe Mascara studia ora da allenatore, visto che guida l’Under 15 proprio del club etneo. Palermo-Napoli è la sua sfida: che gara sarà? «Sicuramente molto bella, spettacolare dal punto divista tattico e interessante nei contenuti tecnici. Ai due allenatori piace il calcio offensivo, proprio come piace a me. Poi ci sono tanti giocatori bravi, specie tra gli azzurri». Il cambio di allenatore può creare insidie ulteriori al Napoli? «Quando c’è una variazione della guida tecnica ogni giocatore è obbligato a dare di più. Ci sono nuovi stimoli. Il Napoli è stato costruito per vincere, ma in serie A nulla è scontato». De Zerbi e Sarri sono suoi modelli di riferimento? «Intanto anche io gioco col 4-3-3 e provo a trasmettere ai ragazzi gli insegnamenti dei tanti allenatori che ho avuto, da Zeman a Marino agli altri. Sarri non ha bisogno dei miei elogi, è un grandissimo allenatore, punta sul possesso e sul calcio in verticale, gli attaccanti hanno tante opportunità per segnare. Mi sarebbe piaciuto essere allenato da lui». Con De Zerbi ha vinto la serie B col Catania nel 2006. «Mai mi sarei immaginato che sarebbe diventato allenatore a questi livelli. Roberto è stato bravo a studiare e a trasmettere le sue idee di gioco. Non è facile passare dall’altra parte, giocatore e tecnico sono in due mondi totalmente diversi. De Zerbi è molto preparato, gli auguro ogni bene non solo perché è un amico. Ho visto giocare il suo Foggia l’anno scorso: le sue squadre hanno un’identità precisa, offrono un calcio propositivo. Farà strada». Intanto il Napoli riparte senza Higuain e il Palermo senza Vazquez… «Troppo presto per dire se il primo è più forte o debole della scorsa stagione. È chiaro che senza un campione come lui l’attacco sembra meno competitivo, poi Milik e Gabbiadini magari mi smentiscono. Vazquez è un ottimo calciatore, ma so che i rosanero hanno tanti giovani interessanti». Passiamo all’amarcord: che ricorda dell’esperienza di Palermo? «Sono arrivato molto giovanei n una cittàche si riaffacciava nel grande calcio. Peccato aver subito un infortunio importante, ma ho splendidi ricordi, il debutto col Cagliari con lo stadio stracolmo, il mio rientro in campo con gol decisivo contro la Sampdoria…». E del suo anno in azzurro? «Ho Napoli nel cuore, per l’accoglienza, la gente, i compagni, quello che abbiamo vissuto in campo. Il momento più emozionante è stato quando ho segnato il mio primo gol a Bologna (10 aprile 2001, ndr). Quella vittoria ci consentì di agganciare in vetta il Milan. Ma in azzurro ogni giorno è stato stupendo». Torniamo al presente: il Napoli è l’anti-Juve? E il Palermo ha le carte in regola per evitare la B? «Sicuramente, è una delle squadre più attrezzate per competere per i vertici della classifica. Mi auguro di vedere un campionato equilibrato sino alla fine, senza che i bianconeri prendano il sopravvento troppo presto. Il Palermo può salvarsi, soprattutto se in camera subito gli schemi e le idee di gioco di De Zerbi». In conclusione, domani sera chi vince? «Per il valore del Napoli è obbligatorio pensare che gli azzurri si imporranno. Attenzione però, il calcio è imprevedibile. Facciamo così: a me piace il gioco spettacolare, vincerà chi giocherà meglio».”. Questo quanto si legge su “Il Mattino”.