L’edizione odierna de “Il Mattino” riporta un’intervista ad Alessandro Salvi il quale ha parlato in vista di Palermo-Cittadella.
Al Palermo ha segnato un gol, nell’unica occasione in cui il Cittadella è stato capace di espugnare il Barbera, lo 0-3 del novembre 2017. Ma la maglia rosanera l’ha pure indossata, (stagione 2018-2019), andando pure due volte a bersaglio in un’annata sfortunata, perché si concluse col fallimento della società siciliana. Alessandro Salvi è l’uomo più indicato per presentare la prossima trasferta granata.
«Domenica ci attende una partita difficile, perché davanti avremo una squadra che non dico che sia stata costruita per ammazzare il campionato, ma quasi», spiega il trentacinquenne terzino bergamasco. «In più, e parlo per esperienza diretta, troveremo un ambiente caldo. Al Barbera ci sarà tanta gente, e può essere uno svantaggio come un vantaggio, se le cose si mettessero male per loro e cominciasse a serpeggiare qualche contestazione. Bisognerebbe, però, riuscire ad an dare avanti per primi; noi, invece, andiamo spesso sotto».
Effettivamente avete incassato 10 gol nelle ultime cinque uscite. «Ci manca la capacità di tenere la concentrazione per tutti i novanta, cento minuti che dura la partita. Facciamo prestazioni importanti, ma poi basta una singola distrazione per
essere puniti».
Un aspetto da tenere in considerazione, considerando che a guidare l’attacco degli uomini di Corini è un certo Brunori. È lui il pericolo numero uno? «Non c’è un singolo da indicare perché il Palermo conta su talmente tante individualità che non ha nemmeno senso fare questo o quel nome. C’è lui, certo, forse mancherà Di Francesco, infortunato, ma ci sono Di Mariano, Mancuso, Insigne e altri ancora, e non solo nel reparto offensivo».
Il Palermo è reduce dalla vittoria per 1-0 sul Brescia nel recupero di mercoledì. La stanchezza potrebbe farsi sentire? «Proprio perché conta su una rosa ampia e di qualità credo che influirà molto poco».
È contento del campionato del Citta? «Direi che la classifica rispecchia le nostre prestazioni. Forse abbiamo preso due punti più di quelli che meritavamo con il Lecco, ma ne abbiamo persi altrettanti con la Ternana, dopo che avevamo dominato la partita. È un cammino equilibrato».
I playoff sono vicini, ma forse conviene prima pensare a salvarsi. «Proprio così. Siamo a metà classifica, in un campionato che, tolto il Parma, si conferma aperto e imprevedibile. Prima di parlare di playoff credo che sia il caso di guardarsi le spalle: dietro ci sono squadre che hanno speso molto. Bisogna mettere assieme più punti possibili nel girone d’andata perché quello di ritorno, in genere, è tutta un’altra cosa»